Nelle Marche crollano le nascite. Nel Piceno il calo più importante

ANCONA – Si è svolta una conferenza stampa incentrata sul tasso di natalità nella nostra Regione. E’ nata da un progetto del Forum delle associazioni familiari delle Marche, è stato finanziato dal Consiglio regionale, ed è stata condotta dal Centro interdisciplinare di ricerche e studi su famiglie, infanzia e adolescenza (CIRSFIA) e dal Dipartimento di Economia, Società, Politica (DESP) dell’Università di Urbino.

Il periodo preso in esame è stata la fascia temporale intercorsa tra il 2012  ed  il 2018.
La diminuzione constatata è stata di 3.025 unità, 10.171 bambini nati vivi (-15%). Solamente l’Umbria ha avuto una flessione più sensibile della nostra (-17%).

Ad esporre i dati dell’indagine statistica sono stati i docenti  Guido Maggioni e Isabella Quadrelli ; con la partecipazione presidente dell’Assemblea legislativa regionale Antonio Mastrovincenzodal Presidente del Forum delle Associazioni Familiari Marche, Paolo Perticaroli, e dal Presidente del Forum per la provincia di Pesaro e Urbino, Gianluigi Storti.

Nella loro esposizione è stato individuato il 2008 come l’inizio della di crisi di natalità (30% in meno di figli nati tra il 2012 e il 2018), di pari passo con quella economica di fatto. Ha segnato nel 2018 un tasso di fecondità pari a 1,25 figli per donna, inferiore alla media nazionale di 1,32.

Un dato – secondo Maggioniche nelle attuali condizioni di mortalità, impedisce il ricambio generazionale, assicurato solo da un tasso di fecondità di poco superiore a due figli per donna”.
Lo stesso docente ha individuato come il fattore scatenante di tale fenomeno una situazione di disagio e incertezza.

Il presidente Mastrovincenzo ha voluto esprime la vicinanza della Regione a questi temi:

“Il Consiglio regionale è sempre in prima linea per sostenenere le politiche a favore della famiglia, in particolare i servizi per la prima infanzia che, nelle Marche, sono di ottimo livello. Occorre agevolare sempre più l’accesso a questi servizi e agire nei confronti del settore privato per migliorare le politiche di conciliazione dei tempi vita-lavoro”.

Per quanto riguarda la nostra provincia ascolana è da menzionare il nostro essere fanalino di coda.
Il 2018 ha segnato il dato più basso rispetto alle altre province: 6,3 nuovi nati per mille abitanti.

Questa ricerca, perciò, ci pone davanti agli occhi quella che diventata davvero una questione scottante: il ricambio generazionale.

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