Nulla di fatto per i disoccupati, cadono le speranze di lavorare nei cantieri navali

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Si è concluso con un nulla di fatto il giro di ricognizione di Giulio Piergallini nei cantieri navali. L’imprenditore doveva sondare la disponibilità delle aziende dell’area portuale per avviare al lavoro il gruppo dei “Piceni in Cerca di Occupazione” che avrebbero utilizzato per costruire le imbarcazioni il carbonio, una tecnologia innovativa che andrebbe a sostituire, ove possibile, l’acciaio e il legno.

“Ci è stato comunicato – racconta con una punta di amarezza Stefano Abrugia, in rappresentanza dei “Piceni in Cerca di Occupazione” – dal consigliere Emidio Del Zompo che la ricerca di Piergallini ha avuto esito negativo, poiché non ci sono aziende interessate ad impiegare il carbonio. Devo dire che non mi ero fatto troppe illusioni, poiché le imprese navali sono tradizionaliste e molto legate all’acciaio e al legno. Comunque  non disperiamo: stiamo percorrendo la strada dei contributi regionali per le nuove imprese che utilizzano tecnologie innovative”.

Il fallimento del progetto arriva dopo che si era svolta una riunione nel Municipio con l’assessore Filippo Olivieri, il consigliere delegato al porto Emidio del Zompo, l’imprenditore dei cantieri navali Giulio Piergallini, Corrado Viani dell’agenzia di formazione al lavoro Quanta. E per i disoccupati Stefano Abrugia, Giovanni Pica e Tonino Sofia. Si era appunto parlato di sondare il terreno per inserire i disoccupati nei cantieri navali.

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