Orgoglio Civico ad Acquaroli: «Il Madonna del Soccorso va implementato»

medicina

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sanità, Orgoglio Civico chiede al governatore Acquaroli di valutare, in base ai numeri del Madonna del Soccorso, un ampliamento delle sue dotazioni.

«Una nuova visione della sanità nella Regione Marche – scrive Benito Rossi – si può realizzare solo attraverso una trasparente valutazione delle attività in essere, al fine di gestire in maniera diversa un nuovo corso di necessità e benefici sul territorio.

Se possiamo permetterci, il nuovo Governatore Acquaroli, dovrebbe chiedere, subito, al Direttore Sanitario Regionale e al Direttore Generale Asur Marche, tutti i numeri relativi alle attività. Non si può perdere molto tempo. Il nostro auspicio è un cambio di passo sotto il nome del merito e delle capacità da mettere in campo, al di fuori dell’obsoleto “manuale cencelli”.

In chiave Picena Orgoglio Civico ha sempre sostenuto di far funzionare i due Ospedali e mai avremmo immaginato di vedere un calo di attività al Madonna del Soccorso, oggi maggiormente accentuata a causa del covid19.

Il personale sanitario del Madonna del Soccorso, costantemente sottoposto ad un elevato rischio clinico, aspetta di essere implementato rispetto ai carichi di lavoro cui è sottoposto. Gli sforzi in atto non sono sufficienti a fornire una adeguata risposta assistenziale e quindi l’attesa di nuovi indirizzi programmatici non possono essere rimandati.

Non riteniamo più pertanto un problema parlare di ampliamento dei primariati ma piuttosto di una attenta valutazione delle attività a favore del cittadino. Il Madonna del Soccorso dovrà essere risarcito, a partire dalla previsione di un nuovo primario per la Pediatria, passando per la Chirurgia, l’Ortopedia, l’Otorino, per arrivare al dipartimento di emergenza e non ultimo per il necessario miglioramento dei percorsi covid».

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Nuovi passi in avanti per il progetto "Anello dei Sibillini"

Articolo Successivo

Video sorveglianza, Core: “Ritardo ingiustificabile, ma siamo soddisfatti”