Petizione online per la realizzazione della Ferrovia dei Due Mari lungo la Salaria

Da qualche settimana spopola sul web la petizione lanciata da uno studente di Architettura e Design di Ascoli Piceno per promuovere la realizzazione della Ferrovia dei due Mari San Benedetto-Roma. Il progetto permetterebbe di collegare Ascoli, Antrodoco, Rieti e Passo Corese, ricalcando il percorso dell’antica Via Salaria e dell’attuale strada statale 4. 

Un progetto ripetutamente approvato dai Governi dell’Italia monarchica e repubblicana ma mai costruita a causa di ostacoli di vario genere (contrasti sul tracciato da adottare, dissidi campanilistici, ostacoli burocratici e soprattutto economici). Il territorio appenninico delle regioni Lazio e Marche da tempo soffre di gravi carenze infrastrutturali ed economiche aggravatesi con i recenti eventi sismici.

“Nel post-terremoto – si legge nella petizione che è possibile sottoscrivere al seguente link https://www.change.org/p/ministero-delle-infrastrutture-e-dei-trasporti-chiediamo-la-ferrovia-antrodoco-ascoli-piceno?source_location=minibar è ancor più chiaro il profilo di un territorio meraviglioso ma fragilissimo ed è evidente la necessità di nuove riflessioni, proposte ed idee che possano andare in parallelo alle risposte più immediate tipiche della fase emergenziale. Non possiamo farci mancare una prospettiva ed una progettualità a lungo termine per non perdere di vista l’obiettivo: far rivivere questi luoghi. Quali motivazioni possiamo quindi dare alle persone fuggite, o alle nuove generazioni per ritornare nei borghi colpiti dal sisma? Eppure, Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Accumoli ed Antrodoco non sono mai stati paesi così sperduti: tutti si collocano lungo ad un’arteria stradale, tra le più antichissime, la Via Salaria, un passaggio obbligato per poter raggiungere la Capitale e la costa orientale. Nonostante ciò, hanno sopportato fino ad oggi un costante declino, frutto di politiche nazionali che non hanno mai creduto nella montagna e in tutte le floride realtà che la costellano. Un treno per Roma ed un treno per l’Adriatico. Ripartire, riavvicinandosi. La parola d’ordine è dunque rompere l’isolamento al quale sono stati relegati il reatino e l’entroterra ascolano nel rispetto delle loro bellezze paesaggistiche, naturali, storico ed artistiche. Oggi l’unico mezzo per raggiungere Roma o l’Adriatico è il trasporto privato su gomma privato con i costi ambientale ed economico che ne conseguono (vedi traforo del Gran Sasso): il treno è invece riconosciuto quale mezzo di trasporto tra i più sostenibili con un minor dispendio di tempo , impatto paesaggistico e quantità di emissioni di CO2 nell’atmosfera. Ma ci pensate? Questo progetto era considerato come una spina dorsale per l’istituenda Italia Unita, di rilevanza strategica per un’intera Nazione, altro che sogno di troppa ambizione! Noi ci riproviamo, ma questa volta si fa per davvero: il treno passa una volta sola”.

Anche la Sezione di Italia Nostra di Ascoli Piceno sostiene la petizione affermando: “La ferrovia andrebbe a favorire un riequilibrio residenziale tra le aree sovrappopolate e quelle in condizione di abbandono progressivo. La realizzazione della Ferrovia dei Due Mari, pur in una rivisitazione del progetto originario che prevedeva il collegamento diretto da San Benedetto del Tronto ad Ascoli, Rieti e Roma, limitandolo, invece, al collegamento da Ascoli ad Antrodoco, e prosecuzione della tratta già esistente da quest’ultima località a Rieti, Terni, Orte ed Roma, permetterebbe di rompere definitivamente l’isolamento delle aree interne del Centro Italia , realizzando un linea ferroviaria di soli 80 Km dal capoluogo piceno ad Antrodoco”.

Il governatore della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, durante la presentazione del “Patto della Ricostruzione” ha fatto esplicito riferimento a Salaria e ferrovia dichiarando: “Su quelle c’è un’interlocuzione aperta col Governo. Abbiamo le nostre ipotesi progettuali, ma contiamo di andare a firmare l’intesa entro l’estate”. E dal fronte marchigiano il governatore Luca Ceriscioli cosa ne penserà?

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