Picchia l’arbitro a fine gara: un anno di daspo per un calciatore. Stessa sorte per altri quattro esagitati

Un ventenne di San Benedetto , tesserato per una società di quella città iscritta al campionato juniores di calcio, è stato daspato per un anno dal Questore , poiché ha sferrato un pugno all’arbitro al termine di una partita. E’ accaduto alla fine del 2019, quando le competizioni sportive non erano ancora bloccate per il COVID-19.

Lui, innervositosi per l’andamento sfavorevole del match, quando erano trascorsi una manciata di secondi dal triplice fischio finale si è avvicinato all’arbitro e, dopo averlo apostrofato in malo modo, gli ha assestato un pugno alla schiena, talmente forte che il direttore di gara è dovuto andare al Pronto Soccorso per il trauma subito.

Al giovane calciatore, che in quanto a sportività ha denotato parecchie lacune, il daspo è arrivato alcuni giorni fa e ora lui, per i prossimi dodici mesi, non potrà più essere schierato in campo dal suo team in tutti i tornei, nazionali e internazionali, nonché nel corso di partite amichevoli.

Altri daspo nei confronti di tre supporters dell’Ancona e di uno della Juve Stabia. Nel primo caso i fatti risalgono allo scorso febbraio, durante una partita tenutasi al Ciarrocchi, sempre a San Benedetto del Tronto, quando i tre esagitati, tutti di Ancona, si sono avvicinati alle paratie metalliche di separazione tra i settori degli ospiti e dei locali, iniziando a sputare e scaraventare oggetti contro i sostenitori della squadra di casa. I filmati analizzati dai poliziotti della Scientifica del Commissariato cittadino che, poi, si sono messi in contatto con i colleghi della Questura di Ancona per dare un nome ai facinorosi. E ci sono riusciti, tant’è che un 35enne, che aveva pure tentato di valicare la recinzione e lanciato fumogeni nel settore dei locali, per due anni non potrà più avvicinarsi agli stadi. I suoi due compagni, di 27 e 28 anni, per vedere le partite dovranno aspettare dodici mesi.

L’ultimo daspo è toccato a un sostenitore della Juve Stabia, anch’egli giunto lo scorso febbraio ad Ascoli Piceno per assistere alla partita della sua squadra di calcio. Lui, un 19enne di Vico Equense ma residente a Castellammare di Stabia, dopo aver oltrepassato il filtraggio ai cancelli, ha spintonato uno steward al fine di consentire ad altri suoi amici di entrare allo stadio senza essere controllati.

La sua strategia non ha sortito l’effetto sperato, tant’è che in quella circostanza nessuno è riuscito a imbucarsi sugli spalti e lui, ripreso dalle telecamere e poi identificato dai poliziotti della Questura di Ascoli e del Commissariato della città vesuviana, che avevano ricevuto il video sui disordini. Ora lo pseudo tifoso di calcio allo stadio ci potrà tornare solo fra un anno.

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