PicenAmbiente, Curzi: «Ci sono carenze nel servizio di raccolta rifiuti»

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – I consiglieri Falco e Curzi hanno chiesto chiarezza sulle modalità di raccolta dei rifiuti e su una voce del bilancio dell’azienda partecipata. Questa mattina durante la seduta comunale si è avuto modo di affrontarne la questione.

«Turisti e cittadini – afferma Marco Curzi – lamentano delle irregolarità e carenze nel servizio di raccolta, in particolar modo per quelli ingombranti, che restano lungo le strade o nei punti di raccolta per molte settimane, nonostante i solerti avvisi alla PicenAmbiente. Si lamenta anche una perdurante assenza di pulizia dei cassonetti di raccolta o dei mezzi di trasporto, tanto da creare pericoli sia per la salute degli operatori che per il decoro urbano.»

Nonostante i ripetuti appelli, «sembra che questi non abbiano portato alcun risultato – prosegue Curzi -. Le difficoltà economiche della PicenAmbiente non possono aver ricadute sull’erogazione di un servizio pubblico essenziale. L’amministrazione comunale non può lasciare alla direzione della società la più totale libertà nell’esecuzione del contratto

Curzi ha rimarcato come questo presunto lassismo infici sull’immagine di decoro urbano. In chiusura ha sollevato questione della voce di bilancio – approvato dalla società – “Proventi finanziari diversi“. Queste entrate risultano essere di (circa) duecentocinquantaseimila euro. Lo stesso consigliere ha chiesto di chiarirne la natura, vista l’assenza di commenti o chiarimenti.

Il promotore dell’interrogazione ha anche segnalato che i Comitati di quartiere si siano già attivati nel presentare la questione della raccolta cittadina alla partecipata.

La risposta dell’assessore Traini

«Per la raccolta degli ingombranti e degli sfalci e potature vi sono due modalità – risponde l’assessore Andrea Traini -: conferimento presso la ricicleria comunale e la raccolta domiciliare. Un servizio, quest’ultimo, che interessa cinquecento utenti mensili.» Secondo l’assessore, nonostante che la partecipata raccolga i rifiuti abbandonati, sarebbe necessaria una maggiore sensibilizzazione verso questo tema. Senza dimenticare l’utilizzo delle sanzioni, previa vigilanza. «La città – prosegue Traini – di San Benedetto, da sola, produce un terzo dei rifiuti provinciali. Questo comporta delle criticità, sopratutto per l’umido.» L’assessore ha risposto che solleciterà la pulizia dei cassonetti (anche esternamente), nonostante vengano puliti una volta al mese. «La società ha ribadito come l’impianto di lavaggio sia in funzione, e che vengano puliti – i mezzi di raccolta dei RSU – con cadenza settimanale. Vengono inoltre disinfettati gli abitacoli dei mezzi, rispettando le norme anti-covid.»

L’assessore, inoltre, ha sottolineato la trasparenza dell’operato aziendale, e di come possano essere ottenuti anche i quadri dei lavori svolti. «Entro la fine di settembre avverrà una stabilizzazione del monitoraggio dei servizi, utile per attuare dei correttivi, ove necessari.»

Per la voce di bilancio “Proventi finanziari diversi”, invece, «Sono riferiti agli interessi moratori – spiega ancora Traini – ovvero i ritardi dei pagamenti della clientela nell’annualità 2014-15.» L’assessore ha dichiarato come il Comune, attraverso il sostegno di associazioni ambientaliste, persegue l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sul conferimento dei rifiuti. «Con l’associazione “Marche rifuti zero” si sta portando avanti il progetto di “Ambiente bene comune”. L’amministrazione intende promuovere un progetto capace di mettere insieme tutti gli attori che concorrono a formare l’ambiente in cui viviamo. Col circolo cittadino di “Legambiente” si è portata avanti una campagna di sensibilizzazione ed ascolto per quanto riguarda la parte centrale della città. In Autunno avverrà una campagna di sensibilizzazione domiciliata.»

Curzi ha mostrato delle perplessità sul funzionamento puntuale e libero da ingorghi dell’impianto di lavaggio. Lo stesso si è riservato di ripresentare una nuova interrogazione sulla voce di bilancio, visto che questa permette all’azienda di chiudere l’esercizio in attivo, scorporandolo.

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