Presidio degli operai della Archlegno:”Vogliamo conoscere il futuro di quest’azienda”

ASCOLI. I lavoratori dello stabilimento Archlegno della zona industriale di Campolungo hanno iniziato un presidio fuori dai cancelli dell’azienda. L’impresa, che opera nel settore delle costruzioni in legno, è  colpita da una crisi che si protrae ormai da diversi anni. Sono 45, tra operai e impiegati, che lavorano nella sede di Campolungo.

Tonino Passaretti della Filca-Cisl Marche spiega che « La protesta ha radici profonde perché i lavoratori  già da 6-7 anni stanno soffrendo difficoltà economiche a causa dei ritardi delle retribuzioni e della crisi del settore del legno. Tutti i lavoratori hanno tentato di tutto, fatto il massimo per tenere aperta l’azienda e superare il momento di difficoltà» dice Passaretti, « Nonostante tutto e l’uso degli ammortizzatori, siamo arrivati ad un punto di non ritorno. I lavoratori non percepiscono ormai gli stipendi da ormai sei mesi e stanno diminuendo ancora gli operai perché in molti stanno dando le dimissioni» dice Passaretti, « Chiediamo che vengano pagate le mensilità arretrate e poi chiediamo qual’è l’obiettivo e il futuro dell’azienda. Vogliamo un minimo di dialogo da parte dell’azienda. In passato la dirigenza si è anche mostrata disponibile, ma oggi nessuno si sbottona e chiediamo che ci vengano aperte le porte della verità per saperne di più».

Anche Paola Senesi della Fillea Cgil parla delle sofferenze che stanno subendo i lavoratori della Archlegno. « Uno dei problemi è legato alle mensilità arretrate che devono essere saldate ma anche il futuro, perché da anni l’azienda vive in grande sofferenza. Ci sono gli ammortizzatori straordinari arrivati grazie all’area di crisi complessa del Piceno e che scadranno a settembre con una procedura di mobilità aperta. Ma dopo che ne sarà del futuro dei lavoratori e e dell’azienda?» si chiede Paola Senesi « L’azienda ha sicuramente delle potenzialità di rinascita. Chiediamo un incontro alla Regione per poter risolvere questa situazione. Anche nella sede di Brescia ci sono problemi, ma qui siamo in area di crisi complessa e sono stati prorogati gli ammortizzatori sociali, ma chiediamo di sapere qual’è il futuro dei lavoratori e dell’azienda stessa».

Silvio Armillei della Feneal Uil spera che « Questo sciopero possa dare dei frutti visto che la situazione è molto seria. Oggi siamo qui perché l’azienda non ha saputo dare delle risposte a lavoratori e sindacati sulle problematiche sorte nell’ultimo periodo. Vogliamo trovare delle soluzioni insieme ai   vertici dell’azienda. Sappiamo che il sisma ha creato ancora più problemi, ma può anche essere un’opportunità per un’azienda che lavora nel settore del legno» dice Armillei « Certamente il nostro sguardo è rivolto al futuro della Archlegno e di chi ci lavora, sperando che possano esserci soluzioni positive per tutti». Nel pomeriggio di venerdì i rappresentanti sindacali hanno avuto un incontro con i vertici aziendali. Sono state avanzate delle proposte da parte della Archlegno che non hanno pienamente convinto i lavoratori in sciopero. Le parti si incontreranno nuovamente per trovare ulteriori soluzioni condivise.

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