Prestazioni discrete, ma zero risultati. Ascoli, é già scattato l’allarme

Un po’ di fumo, ma ancora una volta niente arrosto.

L’Ascoli anche ieri è tornato a casa con zero punti, e ora la classifica inizia a farsi pericolosa.

Il gioco c’è, questo è fuori discussione. Il Picchio non sta a guardare e affronta le partite a viso aperto. Sbagliando qualche passaggio di troppo, scivolando su disimpegni che sembrano elementari. Ma almeno se la gioca. E’ stato il Novara a fare la partita, ma l’Ascoli non è rimasto inerme alle avanzate locali. Il gol divorato da Perez avrebbe sicuramente cambiato le carte in tavola, ma anche i ragazzi di Boscaglia possono recriminare per l’occasione d’oro sciupata da Sansone nel primo tempo e il palo di Adorjan nella ripresa. Nel complesso un pareggio sarebbe forse stato più giusto, ma tant’è.

Terza sconfitta nelle ultime quattro gare, bianconeri che non segnano da oltre 270’. Le statistiche sono impietose ed evidenziano ancora una volta quello che in tanti temevano: senza Cacia si fa fatica. Una fatica immane. Da una parte guai a scoraggiarsi: Cesena e Spezia lotteranno fino alla fine per la promozione, il Novara – ne siamo certi – è destinata a riprendersi e a puntare ai playoff. Sulla carta sono passi falsi che ci stanno, l’Ascoli non dovrà fallire i match più abbordabili contro avversarie che lotteranno fino all’ultimo per la salvezza. Ma d’altro canto può essere avvilente constatare come il Picchio non riesca davvero a fare male. Che Cacia fosse il pezzo da 90 della squadra di mister Aglietti si sapeva, che anche quest’anno si dipendesse molto – troppo – da lui qualcuno sperava di non doverlo appurare. Purtroppo i numeri parlano chiaro: solo Gatto è riuscito ad andare a segno nel pacchetto avanzato, i vari Perez-Favilli-Lazzari-Jaadi e Orsolini (Jallow e Manari non ne hanno avuto possibilità) sono ancora a secco. Ben vengano i gol di Carpani, Hallberg, Cassata, di altri centrocampisti e perché no dei difensori. Ma l’attacco è il reparto che deve fare la differenza. Quelli là davanti sono coloro che devono concretizzare. E dopo 8 giornate ancora si fa troppa fatica a infilare la palla alle spalle dei portieri avversari.

Mister Aglietti è stato chiaro nell’immediato post partita: “Gara combattuta, potevamo segnare sia noi sia loro. Ma è da troppe giornate che lo diciamo, dobbiamo crescere e in fretta. Le prestazioni sono importanti, ma i risultati lo sono di più”. Esattamente. Il Picchio ha un’idea di gioco e una propria impronta, ma a fine anno saranno i punti conquistati a decidere chi resterà in B e chi scenderà in Lega Pro. Adesso sotto con l’Hellas Verona (secondo in classifica) e poi con il Cittadella (capolista): due impegni durissimi e – purtroppo – già da non fallire. Il campionato è ancora lunghissimo e gettarsi nello sconforto adesso equivarrebbe a darsi una mazzata sui piedi non indifferente. Ma l’allarme è già scattato.

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