Primavera, accanimento della maggioranza:bocciata la mozione di Capriotti

SAN BENEDETTO- Il consigliere Tonino Capriotti di Italia Viva, supportato da tutta la minoranza, ha presentato in consiglio comunale una mozione per diffidare il sindaco dall’ulteriore persecuzione giudiziaria ai danni di Daniele Primavera, reo di essere l’autore della pagina satirica che prendeva di mira il primo cittadino, definito “sindaco e cantante” e dipinto da Primavera con toni ironici circa le principali tematiche su cui si è espresso.

Il ricorso alla magistratura, nell’ottobre 2018, ha visto il giudice ordinario di Ascoli riconoscere l’innocenza di Daniele Primavera. Nell’ottobre 2019, però, a un anno di distanza, l’amministrazione Piunti si è avvalsa del ricorso in appello, declinando l’accusa di persecuzione politica con l’alibi dell’ignoranza dell’identità dell’autore della pagina Facebook che scherniva Piunti.

“Le sentenze si rispettano” attacca Capriotti, che poi spiega agli astanti la natura culturale e politica della satira, piuttosto che partitica, citando il pronunciamento della Corte che ha posto la satira sotto il cappello dell’art. 21 della Costituzione, garante dell  libertà di espressione. “Inapplicabile il metodo della correttezza di espressione sulla satira” e “il sindaco non è stato vilipeso o diffamato”. Inoltre, ha dichiarato Capriotti, “impossibile che il CED del comune non potesse risalire all’identità dell’autore della pagina, che in più occasioni è stato indicato come sconosciuto, così che non risultasse persecutoria l’azione del comune verso un soggetto di fede politica avversa”.

Nell’intervento sul tema Rosaria Falco, sottolineando come non si tratta di una ‘difesa ad personam’ ma di un principio sacrosanto di difesa delle libertà civili’, invita alla presa di consapevolezza su un caso che “è stato gonfiato dall’amministrazione”, a scapito della libertà di espressione.

Anche Flavia Mandrelli ha invitato il sindaco a fare un passo indietro, mentre il consigliere Giorgio De Vecchis adduce esempi di “un atteggiamento dell’amministrazione di prevaricazione, come la reiterata persecuzione di Primavera, supportata da soldi pubblici”. Ha concluso De Vecchis “vergognoso che si proceda per minacce e seguendo la legge del più forte, andando avanti con i soldi pubblici per pagare l’avvocato. È la legge del più forte, la repubblica delle banane. Avete instaurato il clima del terrore e gestite il potere in modo prevaricatorio, usando le risorse del comune per perseguitare Primavera e arrivando a sollecitare la Procura per riaprire il caso”.  E ha invitato i colleghi a devolvere il gettone di presenza per sostenere le spese dell’ex consigliere di Rifondazione, invito che il consigliere Domenico Pellei ha subito raccolto, così come gli altri consiglieri di minoranza.

Anche il consigliere Antimo Di Francesco si è augurato che “alla fine prevalga il buon senso, perché l’assoluzione in prima istanza ha riconosciuto che fare satira non è reato”. La mozione per mettere fine alla persecuzione politica dell’esponente di Rifondazione, è stata votata.

Piunti ha continuato a asserire “il rispetto degli avversari, delle istituzioni, delle sentenze” dicendo che “Non c’è nessuno attacco alla satira o a un avversario politico”. Capriotti ha fatto da contrappunto all’intervento del sindaco, mettendo l’accento su come il sindaco spenda soldi pubblici e inganni i cittadini, usando un potere discrezionale”. Ha indagato Capriotti: “quali sono i danni morali che il comune ha subito con questa storia?”. Anche il Pd nella persona di Antimo di Francesco si è schierato a favore di Primavera, ma l’esito del voto che sembrava scontato, ed è stato tale: 13 voti contrari e 6 favorevoli. La saga continua

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