PROVINCIALI Nullo il voto di domenica? Decide la Corte costituzionale

Domenica 8 gennaio i consiglieri dei Comuni del Piceno voteranno per il rinnovo del Consiglio della Provincia di Ascoli. Ma la consultazione potrebbe risultare inutile se venisse accolto il ricorso alla Corte costituzionale presentato da FI. In questo caso decadrebbe la legge Delrio sull’abolizione delle Province. Per cui, non è escluso che la parola possa tornare ai cittadini per il rinnovo dell’assemblea provinciale. E tutto tornerebbe come prima: il presidente e i consiglieri della Provincia verrebbero scelti attraverso le elezioni amministrative. Con la norma attuale, invece, i rappresentanti della Provincia vengono votati dai consiglieri degli enti locali, i quali farebbero le valigie da Palazzo San Filippo.

Sentiamo cosa dicono Marcello Fiori, responsabile nazionale Enti locali di FI, e Carlo Riva Vercellotti, vice presidente dell’Unione delle Province italiane.

“A seguito della straordinaria vittoria del No abbiamo deciso di portare davanti alla Corte costituzionale la questione di legittimità della cosiddetta legge Delrio, almeno nella parte in cui anticipava la soppressione delle Province. In realtà le Province sono sempre rimaste dove erano, ma si è impedito ai cittadini di votare i propri rappresentanti e si è proceduto al loro definanziamento quasi totale”.

FI elenca “due esempi eclatanti che mostrano questi danni: 111.514 chilometri di strade provinciali e oltre 5.000 plessi scolastici che non hanno le risorse necessarie per una adeguata manutenzione”.

Nelle Marche sono chiamate al voto le province di Ancona, Ascoli Piceno, Pesaro e Urbino.

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