PROVINCIALI: Pignotti, Balloni, Chiarini: nessuno si ritira

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fumata nera al vertice per le candidature alle elezioni provinciali. Nel tardo pomeriggio di sabato 17 dicembre si è svolto un incontro tra il sindaco Pasqualino Piunti e i tre pretendenti ad uno scranno in Provincia: Valerio Pignotti (FI, nella foto), Gianni Balloni (FdI), Giovanni Chiarini (civica Piunti Sindaco).

La riunione era stata sollecitata da FI per tentare di arrivare al ritiro di Balloni o Chiarini, ma all’appuntamento con il sindaco nessuno ha fatto un passo indietro. Resta perciò in corsa il “tridente” che inevitabilmente andrà a ridurre la presenza dei consiglieri del centrodestra sambenedettese a Palazzo San Filippo.

Visto che lunedì 19 dicembre è l’ultimo giorno per presentare le nomination, Piunti ha nuovamente convocato il “tridente” per la serata di domenica 18 dicembre. Sarà l’ultimo tentativo per fare ritirare almeno uno dei tre schermitori ed evitare il tonfo alle Provinciali.

Perché il “tridente” è perdente? Basta fare un semplice calcolo matematico: per le elezioni dei rappresentanti in Provincia voteranno i consiglieri e i sindaci dei Comuni del Piceno. Il voto di ogni consigliere viene moltiplicato, in base all’ente di appartenenza.

Prendiamo i Comuni più importanti del Piceno: Ascoli e San Benedetto. Il voto di ogni consigliere (di maggioranza e minoranza) vale 603,448 preferenze. Se i 16 consiglieri di San Benedetto concentrassero i voti su un unico candidato, questo sarebbe eletto sicuramente perché incasserebbe 9mila e 655 preferenze.

Se la maggioranza ne presentasse due, la faccenda si complicherebbe, in quanto i voti dovrebbero dividerli. Con il “tridente” il  centrodestra sambenedettese sarebbe spacciato. A vantaggio di chi? Non ci vuole molto a capirlo: dell’amministrazione di Ascoli Piceno.

Bisogna poi mettere nel conto il voto del capo di gabinetto del sindaco, Luigi Cava, consigliere comunale a Castignano. Il voto di ogni consigliere dell’amministrazione collinare vale 80 preferenze. Non sono molte, ma bisogna vedere le alleanze a Castignano. In ogni caso anche se pesano poco, questi voti potrebbbero rappresentare l’ago della bilancia.

Chi gioca al massacro? Qualcuno in maggioranza è probabile che non abbia fatto il calcolo matematico, ma è più probabile che invece ci sia una strategia per portare alla spaccatura l’amministrazione Piunti. A chi giova?

Si racconta, ma è una leggenda metropolitana, che il Pd sambenedettese sia condizionato dal “rosso collinare”. Sul centrodestra sambenedettese, invece, starebbe facendo prove di volo “il nero picchio Piceno”. Ma anche questa è una leggenda metropolitana.

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