Riapertura delle superiori, la Riviera si organizza per il trasporto scolastico

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riapertura delle superiori, la Riviera si organizza per il ripristino del trasporto scolastico in base alle limitazioni imposte dal governo.

Manca meno di un mese al ritorno in classe degli studenti delle superiori: parte la task force per l’individuazione degli interrogativi critici che ruotano attorno alla decisione del primo ministro Conte, soprattutto quelli relativi al trasporto scolastico, che necessiterà di un’opportuna implementazione del parco mezzi. E’ quanto emerge dall’incontro tenutosi due giorni fa fra la Start, la Regione e le amministrazioni locali, cui spetterà il coordinamento delle attività di controllo per evitare gli assembramenti alla fermata dei mezzi pubblici.

«Di fatto quello di mercoledì è stato solo il primo di una serie di incontri in videoconferenza coordinati dalla prefettura – dice Enrico Diomedi, presidente della Start spa – ma già nel confronto di mercoledì è stata evidenziata la necessità di mettere a disposizione ulteriori mezzi per attenerci alle regole di prevenzione al contagio». Dal 7 gennaio 2021, secondo quanto dichiarato dal premier, la didattica in presenza verrà ripristinata per il 75% degli studenti iscritti alle scuole secondarie di secondo grado. In parallelo, il trasporto scolastico potrà garantire una capienza massima di tre quarti per ogni mezzo: motivo per il quale la Start dovrà individuare una formula al fine di evitare disservizi. «Ci saranno nuovi bus per studenti – prosegue Diomedi – stiamo vedendo come metterli a disposizione, magari attingendo anche da ditte private e dal trasporto turistico. San Benedetto, nello specifico, presuppone uno studio a priori del fabbisogno. Nei prossimi incontri, pertanto, le scuole dovranno fornire dei dati precisi sulla provenienza dei propri studenti, cosicché gli alunni che provengono dall’entroterra, ad esempio, vengano adeguatamente intercettati».

L’amministrazione locale, comunque, è attesa al varco da un problema importante: i punti di raccolta alla fermata degli autobus, che all’ingresso o all’uscita dei ragazzi dal mezzo rischiano di diventare veri e propri luoghi di assembramento. Una situazione, sembra superfluo dirlo, da evitare assolutamente. «Questo è un problema che riguarda principalmente le amministrazioni pubbliche – conclude Diomedi – ciò detto, noi ci mettiamo a disposizione per aiutare i sindaci in ogni modo possibile. Per ottenere un esito positivo, bisogna lavorare in squadra». La soluzione prospettata durante l’incontro sarebbe l’aggiunta di nuove fermate, in modo che ciascuna di esse non debba contenere un bacino eccessivo di studenti. In tal caso, andrà studiata un’opportuna dislocazione delle fermate stesse. Altra possibilità è che la Regione invii personale della Protezione Civile così da regolare i flussi degli studenti in ausilio della polizia locale.

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