Sanità, Falco al PD: «Ospedale di Pagliare: pura operazione commerciale»

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La consigliera comunale, Rosaria Falco, rincara la dose. Dopo la puntualizzazione circa il «chiacchiericcio», giunge puntuale quella sulla «vendita dell’ospedale», definito come una «pura operazione commerciale».

Facendo seguito al comunicato della scorsa settimana sulle “coliche” del Pd, vorrei proseguire mettendo al corrente i sostenitori del Comitato e i cittadini di un altro non trascurabile dettaglio. Le stesse persone che hanno accusato il Comitato di fare solo del chiacchiericcio, riconoscendo però di aver proceduto “senza una linea difensiva efficace e senza una progettualità tangibile a cui aggrapparsi”, avrebbero anche affermato che “iI nuovo ospedale è stato venduto malissimo”.

Le stesse persone che parlano di “ascolto del territorio”, “coinvolgimento dei cittadini”, “istanze sociali da accogliere”, “sostegno alla sanità pubblica” poi si lasciano sfuggire il reale pensiero di fondo. Un ospedale per costoro non va spiegato, discusso, parametrato ai dati epidemiologici e alle esigenze dei malati e del territorio. No, un ospedale va venduto, come un fustino di detersivo della lavatrice! Hanno sbagliato testimonial? Probabile, visto che né Agostini, né la Casini sono il meglio sul mercato. Spot pubblicitari fatti male? A giudicare dalle dichiarazioni dei politici e dei loro fedeli nel corso dello scorso anno, diremmo uno peggiore dell’altro.

Però nessun politico, dall’ex Presidente, alla ex Vice Presidente, via via sino ad alcuni impegnati politici di quartiere, NESSUNO ha spiegato esattamente cosa doveva contenere questo ospedale, oltre al semplice riferimento ai contenuti previsti dal Balduzzi. Né è stato mostrato uno straccio di progetto, così forse avremmo capito a cosa dovevano servire 37 ettari. Solo “eccellenza” dello stesso valore di “lava più bianco”.

Perciò tutto il progetto politico di Pagliare consisteva nel “saperlo vendere bene”, una pura operazione commerciale. Non più “consigli per gli acquisti” ma “democrazia degli acquisti”! Questo sì che è un progetto per il futuro. Infine vorrei rassicurare tutti sul fatto che le nostre critiche ad un “passato” che si rifiuta di “passare”, non comporteranno certo una assenza di attenzione estrema per le azioni che verranno poste in essere nel prossimo futuro.

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