Sanità, la Regione decide di aprire un tavolo di confronto con i sindacati

Il Presidente della Giunta Regionale, ha deciso di aprire, a livello regionale, un tavolo permanente con la delegazione di parte sindacale per la soluzione delle problematiche sul tema della sanità.

“Un grande risultato ottenuto grazie alla mobilitazione unitaria messa in campo in questi giorni. Pertanto, a seguito delle assicurazioni fornite, la Delegazione Sindacale presente all’incontro, all’unanimità, ha deciso di sospendere la manifestazione ad Ancona, davanti alla Sede Assembleare del Consiglio Regionale, programmata per il 12 luglio” dicono i sindacati

Ieri in Piazza del Popolo, in occasione della convocazione dell’Assemblea dei Sindaci a cui hanno partecipato i vertici della Regione Marche e dell’ASUR, si è svolto il programmato “presidio” organizzato dall’intera RSU aziendale unitamente aiRappresentanti di tutte le Organizzazioni Sindacali presenti in Area Vasta 5 di FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, NURSIND, USB, NURSING UP, UGL SALUTE e FIALS.

Al suo arrivo, l’Assessore Regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, nel salutare i presenti alla manifestazione, in seguito alla richiesta della parte sindacale, ha assicurato la disponibilità ad incontrare i rappresentanti sindacali al termine della riunione.

Alle  15:00, la delegazione sindacale è stata ricevuta dall’Assessore Regionale alla Sanità alla presenza dell’Assessore Regionale al Bilancio Guido Castelli, del Direttore Generale ASUR Nadia Storti e del Direttore dell’Area Vasta 5 Massimo Esposito.

I Rappresentanti del personale hanno fatto rilevare ai vertici della Regione e dell’ASUR le gravissime difficoltà economiche e finanziarie in cui versa l’Area Vasta 5 che non consentono un’adeguata organizzazione dei servizi sanitari nonché una congrua dotazione organica fortemente compromessa da un ingente numero di dipendenti in servizio a tempo determinato, di prossima scadenza, che comprometterà ulteriormente il già dequalificato servizio sanitario Piceno. Le stesse Rappresentanze hanno fatto rilevare, con specifici richiami normativi, la sperequata ripartizione dei fondi contrattuali in danno all’Area Vasta 5 che non consente, da anni, il regolare pagamento delle indennità contrattuali nonché non consentirà la totale applicazione dello stesso nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.

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