Sanità, l’Area Vasta 5 illustra lo status dei propri obiettivi. Tanti gli interventi fatti e quelli in progetto

Area Vasta 5 Ap

ASCOLI PICENO – L’Area Vasta 5 ha illustrato gli obiettivi raggiunti e quelli da raggiungere per quello che riguarda l’aspetto della tutela del paziente e del malato negli ospedali di Ascoli e San Benedetto.

La direttrice di Area Vasta 5, Giulietta Capocasa parla di “Focus sulle nuove attività in Area Vasta. Tra i vari obiettivi pensiamo di semplificare e razionalizzare l’accesso al pronto soccorso. C’è un naturale sovraffollamento in pronto soccorso dopo le 19 e fino alle 22 e per quanto riguarda il problema legato alle assunzioni è quello  della mancanza di persone specializzate e in molti si contendono le sedi in Italia. A breve ci saranno nuove figure per quanto riguarda i tecnici radiologi.

Maurizio Massetti,  medico specialista nella terapia del dolore aggiunge che “I pazienti devono trovare i farmaci più economici nelle farmacie ospedaliere e gestire il dolore a domicilio ottimizza anche alcune funzioni. Abbiamo formato anche alcuni media locali per la sensibilizzazione sul tema e abbiamo effettuato 1200 prestazioni annue”.

Altro settore molto importante per la sanità picena è il settore radiologico. Il direttore dell’Unità, Carlo Marinucci parla di “Conclusione di un percorso di iniziative che si sono formate nel tempo. La radiologia interventistica ha un assetto stabile incrementate dalla consulenza dell’ospedale Umberto I di Ancona, con i loro tecnici che sono qui una volta ogni due settimane. Abbiamo numeri importanti sulle procedure eseguite dalle nostre equipe. I reparti che ci chiedono più aiuti sono Chirurgia, Nefrologia e Ortopedia. E’ stata indetta la procedura per ricercare un responsabile della struttura semplice. E’ una tradizione radiologica che dura ormai da 37 anni che stiamo incrementando. Si è aperto il cantiere per il nuovo acceleratore lineare per la radioterapia con il collaudo che verrà fatto entro il 2017″.

Altro settore chiave del comparto sanitario è il pronto soccorso. “Nel 1978 avevamo 7mila accessi l’anno con un picco nel 2001 con 37mila con una curva discendente a 30mila accessi l’anno. La flessione l’abbiamo avuta nel 1994 con l’ingresso del ticket” dice il direttore del Pronto soccorso e Medicina d’urgenza del “Mazzoni”, Massimo Loria, “C’è un comune giudizio negativo sui pronto soccorsi ma il disagio comune è sofferenza comune per tutti e per noi non è motivo dì serenità. Abbiamo migliorato l‘attesa in accettazione in spazi confortevoli con un progetto di prossima attuazione e con l’ attivazione del Fast Track. Qualche risultato si è già visto con la riduzione del tempo di attesa. Stiamo valutando un piano per fronteggiare le imprevedibilità, ovvero per i casi eccezionali quali terremoti, incendi e altri eventi”.

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