Sentenza Tar, il Comune può vendere la casa di via Saffi. Non deve correggere il bilancio

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Un caso complesso è stato discusso mercoledì 18 aprile al Tar delle Marche. Si tratta dell’ex casa parcheggio di via Saffi, di 540 metri quadri. Un immobile di proprietà comunale degradato e chiuso da tempo, situato tra il parco e la rivendita di strumenti musicali Giocondi.  Il Comune aveva svolto la gara per la vendita dell’edificio. Fu vinta per 131mila e 625 euro da un privato in maniera definitiva il 20 dicembre 2016. Ma l’aggiudicatario non firmò il contratto.
In seguito il dirigente dell’ente, con una determina, ha dichiarato decaduta l’aggiudicazione e ha inserito l’immobile nell’elenco 2018-2020 dei beni alienabili, approvato in giunta e Consiglio. Il privato ha fatto ricorso al Tar chiedendo l’annullamento degli atti. Ma la magistratura amministrativa ha respinto l’istanza. Il Comune può vendere la casa e non deve correggere il piano delle alienazioni e la delibera del bilancio 2018-2020. Insomma, l’ente rivierasco evita di tornare in Consiglio per modificare la manovra finanziaria. Il Tar ha però concesso la sospensiva in merito alla cauzione versata dall’aggiudicatario di 13mila e 162 euro. Il contenzioso verrà discusso ad Ancona  il 17 ottobre 2018.
Vediamo i fatti da vicino. L’aggiudicazione definitiva dell’ex casa parcheggio di via Saffi risale al 20 dicembre 2016. Il privato chiede tempo per firmare il contratto e versare la somma, adducendo la necessità di  avere accesso agli atti del fabbricato, di proprietà privata, confinante a sud dell’immobile acquisito, al fine di verificare l’esistenza di eventuali pregiudizi. L’ente concede la proroga, ma la pratica resta in stand by, in quanto l’aggiudicatario chiede di potere eseguire la riqualficazione su 586 metri quadri anziché 540. Il 5 settembre 2017 l’amministrazione scrive all’uomo informandolo che la proposta non può essere accolta in quanto  prevede un intervento su di un lotto di dimensioni eccedenti rispetto a quello aggiudicato.
Arriviamo al 19 ottobre 2017, quando le parti si ritrovano nello studio del notaio Maria Elisa D’Andrea per la firma del contratto. Qui il privato non firma, in quanto ribadisce che gli spettano 586 metri quadri. L’amministrazione precisa che quella porzione di terreno è di pertinenza della strada, appunto via Saffi. E la partita non si chiude.
Il 29 gennaio 2018 il dirigente dei lavori pubblici, Farnush Davarpanah, firma la determina con cui dichiara la decadenza dell’aggiudicazione e trattiene 13mila  e 162 euro di cauzione versata in anticipo. Tuttavia non esclude l’aggiudicatario di potere partecipare alla prossima gara dell’ex casa parcheggio.
Il privato impugna gli atti  al Tar. Chiede l’annullamento e la sospensiva della determia  del 29 gennaio 2018 con cui è stata sancita la decadenza dell’aggiudicazione e di altri atti. In particolare chiede di correggere il bilancio di previsone e il piano delle alienazioni 2018-2020, che mandano all’asta l’immobile.
La camera di consiglio del Tribunale amministrativo Marche il 18 aprile ha confermato la decadenza dell’aggiudicazione e quindi la validità della documentazione con cui la casa di via Saffi è stata inserita nel piano delle alienazioni 2018-2020. E ha concesso la sospensiva in merito alla richiesta di restituzione della cauzione versata dal ricorrente. Ha fissato l’udienza pubblica per la trattazione nel merito al 17 ottobre 2018. Il Comune è stato difeso dall’avvocato Marina Di Concetto.

 

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Il commissario De Micheli ad Ascoli: "La ricostruzione non si risolve con una buona legge"

Articolo Successivo

Sisma, Celani (Fi) chiede la proroga per i progetti di riparazione dei danni lievi