Sgarbi incontra Piunti e si lancia nell’arringa sulla bellezza

SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Scambio di battute cordiali tra Vittorio Sgarbi e il sindaco Pasqualino Piunti, mentre il primo cittadino dona al critico d’arte il libro di San Benedetto del Tronto. Una breve e amichevole conversazione tra il numero uno di viale De Gasperi e l’ospite più atteso al XXXIV Premio Letterario Riviera delle Palme. Alla Palazzina Azzurra Sgarbi ha ritirato il premio vinto dal padre Giuseppe.

Dopo la consegna si è lanciato ad alta velocità nell’esposizione dei motivi che lo hanno spinto a scrivere  il libro “Rinascimento” a quattro mani con Giulio Tremonti. “Se si fosse affidato alla bellezza la rinascita dell’Italia non avremmo i luoghi degradati”.

Rinascimento. “Il libro è  un manifesto di chi ha creduto che la politica dovesse risalire alla civiltà culturale che la ispira e quindi a uomini come Gramsci, Gobetti, Croce. Erano uomini che avevano fatto bene anche in politica. Oggi questo manca. Voi avete dei politici indegni dei cittadini. Non hanno nessuna idea,  e siccome sono vigliacchi, come molti professori, non si mettono in politica i buoni (a questo punto dice qualcosa su San Benedetto, poco comprensibile, ma in termini assolutori)”.

Sgarbi e la Boschi: “Abbiamo avuto alla cultura Buttiglione, Bondi, la Madia. Quando ho letto della Boschi del Pd sottosegretario, ho detto: ‘Noi vogliamo dalla Boschi i bacini non riforme’.  Non sono sessista”.

L’obiettivo. “L’obiettivo è ridare dignità alla politica attraverso persone di cultura nei campi specifici. In realtà la scelta di Tremonti  derivava dalla bellezza della denominazione di questo movimento: Rinascimento, a fronte di proposte che voi patite di partiti senza significato. Prima erano liberali, socialisti repubblicani. Spadolini era orgogliosamente repubblicano, un uomo di cultura, Malagodi era orgogliosamente liberale. Adesso invece dei socialisti e dei comunisti avete il Partito Democratico, che nome è? oppure Forza Italia, e chi non è italiano? I 5 Stelle è il nome di un albergo”.

Perché Tremonti? “Tremonti è stato scelto, si è offerto, perché aveva detto che con la cultura non si mangia, poi aveva negato di averlo detto. Io ho convertito un uomo che aveva detto quello che io non credo  e oggi invece segue questa linea. Se si fosse affidato alla bellezza la rinascita dell’Italia non avremmo i luoghi degradati. Però avere con me Tremonti non vuol dire solo avere una persona competente, ma averlo convertito. E un convertito è peggiore di uno che crede senza conversione. Lo manderò avanti come un cavaliere che ucciderà chiunque neghi il primato della bellezza”. Applausi scroscianti.

Sgarbi è stato poi assalito dalle ammiratrici per gli immancabili selfie.

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