Sisma, oltre 10.000 domande tra danni lievi e gravi nelle Marche. Legnini: «Chiuso solo il primo capitolo»


ROMA – Alla scadenza del termine del 30 novembre, le richieste di contributo per la riparazione degli edifici  privati che hanno subito danni lievi con il sisma del 2016 presentate agli Uffici della Ricostruzione di  Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria sono 14.685. Rispetto alle 8.822 che si contavano a fine 2019, la  crescita è pari al 66,5%.

Le domande presentate nel solo mese di novembre grazie alla procedura semplificata prevista  dall’Ordinanza 107 per i danni lievi, sono 4.485, mentre quelle arrivate dall’inizio dell’anno sono pari  a 5.725.

Considerati anche i danni gravi e le attività produttive, il numero complessivo delle richieste di  contributo ammontano a 19.539, con una crescita del 62% rispetto alle 12.063 domande di fine  2019. Attualmente, nell’intero cratere del sisma 2016, sono aperti 3.350 cantieri per la ricostruzione  privata, mentre gli immobili già riparati sono pari a 3.520.

Le parole di Giovanni Legnini

«Sono risultati molto importanti», commenta il Commissario Straordinario alla Ricostruzione,  Giovanni Legnini, «ottenuti grazie alle semplificazioni normative introdotte con le nuove Ordinanze,  al lavoro degli Uffici Speciali e al dialogo fruttuoso con i professionisti della ricostruzione che hanno  responsabilmente rispettato i termini. Nel corso di questo difficile 2020, segnato dagli effetti negativi  della pandemia, le domande di contributo presentate hanno fatto un balzo in avanti significativo  arrivando quasi a 20 mila, cioè un quarto del totale potenziale, visto che dopo il sisma si contavano 80 mila edifici danneggiati.

Si sono finalmente create le condizioni – sottolinea il Commissario – perché nel 2021 la ricostruzione del Centro Italia, che ha già registrato un’accelerazione in questi  mesi, possa finalmente decollare. Sono soddisfatto dei risultati raggiunti, ma con i danni lievi  abbiamo chiuso solo il primo capitolo del processo di ricostruzione. Nel 2021 ci aspetta un lavoro  molto intenso: i Comuni, gli Uffici Speciali, i professionisti, le imprese,saranno chiamati ad uno sforzo  eccezionale, per far sì che le numerose domande presentate arrivino alla concessione del contributo  e all’apertura dei cantieri per la riparazione delle case».

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