Strada Castignanese disastrata: “Provincia immobile, così si distrugge l’economia locale”

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CASTIGNANO – “La strada è disastrata e le macchine iniziano a rompersi. I cittadini sono stufi, ma la Provincia fino a oggi è risultata insensibile e spesso insofferente dinanzi a questa situazione di estremo disagio”.

L’ex consigliere provinciale Emidio Valentini punta il dito contro i vertici di palazzo San Filippo in merito alla condizione di assoluto degrado in cui versa ormai da troppo tempo la strada provinciale Castignanese. Ogni giorno molte persone sono costrette a raggiungere scuola o ufficio affrontando un percorso quasi impraticabile: “Non c’è manutenzione, nonostante la strada sia quotidianamente molto trafficata dai residenti dei comuni ascolani e di molti comuni dell’entroterra del Fermano per raggiungere Ascoli. E il problema va avanti già da prima del dramma terremoto, il sisma ha solo accentuato la situazione. I ragazzi all’interno del loro autobus “ballano” per tutto il tragitto a causa delle condizioni dissestate dell’asfalto, il rischio è che prima o poi si rompano anche i mezzi con cui raggiungono i rispettivi istituti. Già molte auto hanno riportato danni agli ammortizzatori, chi deve raggiungere l’entroterra non passa più per questa strada”.

A far sentire la propria voce sono anche quei commercianti che gestiscono un’attività lungo questo tratto viario: “Albergatori e ristoratori si lamentano perché anche i turisti stanno diminuendo,  chi viene da fuori preferisce andare in altri posti dove la viabilità è più accessibile. Non basta darsi da fare solo quando c’è Templaria o qualche altro evento che richiama persone e turismo, bisogna attivarsi per rendere la strada fruibile e praticabile per tutto l’anno”.

I sindaci dei comuni che si affacciano sulla provinciale Castignanese (gli ‘ascolani’ Castignano, Rotella, Montalto e Montedinove, ma anche i territori fermani di Santa Vittoria, Smerillo, Montelparo e Monteleone) si sono già fatti sentire “Gli amministratori hanno manifestato il disagio dei loro cittadini, ma credo che questo non sia stato sufficiente. Tutta questa situazione sta portando alla distruzione dell’economia locale, fatta di piccole e medie imprese. Le eccellenze del territorio, cosa di cui i politici si riempiono la bocca, stanno pensando seriamente a una chiusura definitiva. Quella della Provincia è stata finora una politica del gerundio, tra “stiamo pensando”, “stiamo facendo” e “stiamo provvedendo”. Intanto, tra immobilismo e menefreghismo nei confronti dell’entroterra ascolano, con l’anno nuovo siamo purtroppo rimasti alle strade vecchie. I sindaci dei territori interessati devono unirsi per manifestare sì pacificamente, ma in maniera concreta e fattiva. Tra due mesi ci saranno le elezioni, questa volta non sarà “Passata la festa, gabbato lo Santo”. 

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