Strada Castignanese, la rabbia dei residenti: “Basta prenderci in giro”

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CASTIGNANO –Invito il presidente della Provincia ad alzarsi dalla sua poltrona, prendere la macchina e fare un giro sulla strada provinciale Castignanese per vedere con i propri occhi la condizione di estremo degrado in cui versa il percorso“. Ilio Tomassini, residente a Castignano, fa sentire la propria voce in merito alla situazione della sp73 Ripaberarda.

Tanti cittadini lamentano gravi disagi nel percorrere quotidianamente la strada di collegamento ad Ascoli, ma da Palazzo San Filippo è stato evidenziato come siano già stati portati a termine lavori per 900mila euro in un’arteria considerata strategica per economia e turismo: “Basta raccontare falsità alle persone, basta parlare politichese” tuona Tomassini. “Percorriamo quella strada da vent’anni, la spesa di 900mila euro è stata fatta su un tratto di circa 150-200 metri e che era diventato impossibile da percorrere. Ma dove sono gli interventi sui restanti 20km? Basta prendere in giro i cittadini”. Tomassini sottolinea come la situazione stia danneggiando pesantemente tutta l’economia dell’entroterra ascolano: <Inutile continuare a riempirsi la bocca di territorio, prodotti locali e turismo, nessuno viene più nei nostri paesi. Senza considerare che in questa strada transitano anche ambulanze e soccorsi, siamo nel cratere e servirebbe un percorso più sicuro. Noi paghiamo le tasse, ma per cosa vengono spesi i nostri soldi? Io non ho alcun interesse politico: basta prenderci in giro, questa strada è stata dimenticata“.

Anche l’ex consigliere provinciale Emidio Valentini, in prima linea nel segnalare i disagi alla provinciale 73, replica con forza a D’Erasmo: “Il presidente fa bene a ricordare che l’amministrazione antecedente la sua era di centrodestra, ma faccio presente che quella prima era di sinistra così come quella ancora precedente. Perché cercare di giustificarsi e dare la colpa agli altri? Quando si è insediato, sapeva di dover assumere l’onore e l’onere di questa presidenza? Quali motivazioni lo hanno spinto a candidarsi? Credeva fossero tutte rose e fiori? Quella che ha definito “una sfida senza precedenti” è naufragata prima ancora di iniziare. D’Erasmo non si nasconda dietro un dito, sa bene che quei 900mila euro hanno rimodellato il manto di un piccolo tratto di strada. Servono fatti concreti, anche io lo invito a prendere la macchina e mettersi nei panni di chi da tanti anni è costretto a viaggiare quotidianamente in questa strada”.

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