Vaccini, l’appello dell’Asur Marche: “Fate la terza dose”

Appello del direttore generale dell’Asur (Azienda Sanitaria Unica Regionale) Marche Nadia Storti per la terza dose di vaccino anticovid, il giorno dopo la rilevazione di 285 positivi, 11,2% di positività su 2.543 tamponi analizzati del percorso diagnostico screening (4.310 il totale) e un’impennata del tasso di incidenza a 99,24 su 100mila abitanti.

Storti sottolinea che “il covid si cura così”, con il vaccino, e invita anche a non dimenticare le regole igienico-sanitarie: distanziamento, mascherina, igienizzazione delle mani.

La percentuale dei positivi sta crescendo – dice Storti -, la terza dose è un richiamo che serve a assicurare una protezione dal contagio e bisogna farla prima che la curva torni a salire. Altrimenti – ammonisce – rischiamo un nuovo collasso delle strutture ospedaliere, di fronte all’afflusso di pazienti covid”.

Secondo Storti, “fino a venerdì scorso, aveva ricevuto la terza dose il 24% del target degli over 80 e il 12% dei vaccinabili nella fascia di età 69-79, bisogna aumentare la copertura”. L’Asur sta riorganizzando la ‘macchina’ delle somministrazioni: restano aperti gli hub vaccinali (anche se potrebbero esserci cambiamenti di sede legati alla disponibilità di enti e associazioni sportive proprietari delle strutture), “abbiamo mantenuto in contemporanea l’accesso diretto e quello su prenotazione, con il rischio però di un allungamento dei tempi di attesa. E’ opportuno prenotarsi sulla piattaforma – sottolinea Storti – perché, essendo la terza dose una dose ‘booster’ – bisogna ricompilare la modulistica e questi può comportare attese, è meglio arrivare con i moduli già compilati.
“Ora abbiamo organizzato linee di vaccinazione separate per l’accesso diretto e per chi si è prenotato”. E restano attivi i camper vaccinali, “che stanno funzionando, soprattutto per le prime dosi, aiutano per una maggiore sensibilizzazione, perché poi – insiste Storti – il covid si cura così”, E infine dalla dg dell’Asur un altro appello: “ci stiamo dimenticando le norme igienico sanitarie: il distanziamento, le mascherine, l’igienizzazione delle mani. Sono le cose che lo scorso anno ci hanno salvato dall’influenza”.

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