Violenza sulle donne, l’iniziativa promossa dalla Baiocchi è un successo

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Originale iniziativa quella proposta dall’Assessorato alle Pari Opportunità di S. Benedetto del Tronto sabato 25 novembre in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne:un Radio Racconto intitolato “Ultimo Appuntamento” che narra la storia di un omicidio passionale, dal punto di vista del “carnefice”.

Proposta al mattino all’Auditorium Comunale Tebaldiniad un nutrito gruppo di studenti del territorio sanbenedettese, con la moderazione della dott.ssa Nietta Lupi l’iniziativa è stata replicata al pomeriggio dal Comune di Ascoli Piceno all’Auditorium Neroni: “Con questo gemellaggio di iniziative, in linea con la volontà del nostro Sindaco Piunti  e del Sindaco di Ascoli,  Castelli” spiega l’Assessore Baiocchi “l’Assessore Donatella Ferretti ed io abbiamo voluto mandare un ulteriore segnale di unione tra i due Comuni, entrambi impegnati nell’identico obiettivo di fronteggiare il disagio presente nel nostro territorio.”

Il Radio Raccontoha avuto il potere di smuovere gli animi e la commozione del pubblico presente: al buio, con la proiezione di immagini che illustravano le parti salienti del racconto, l’accattivantevoce della sig.ra Mara Venaha narrato la storia di un ragazzo qualunque, Luca edi come le “ferite d’Amore”e le violenze subite nel suo percorso evolutivo l’abbiano indotto alla violenza trasformandolo in un mostro omicida.

“Si tratta di una storia toccante in cui i confini tra Carnefice e Vittima perdono la loro consueta nitidezza. Tra i prioritari obiettivi che mi sono prefissata nel mio impegno di Assessore alle Pari Opportunità “spiega la Baiocchi “c’è infatti quello di contribuire a cambiare le parti fallaci della cultura vigente in merito alla violenza: è un dato di fatto chela Donna siada secoli oggetto di discriminazione e che vada  assolutamente protettada violenze e soprusi e fortificata nel suo diritto alla parità, ma per perseguire questo obiettivo è necessario uscire dal binomio “Donna Vittima e Uomo Carnefice” e prendere atto che il problema della Violenza e  della Prevaricazione è un problema Culturale dellaPersona in genere, indipendentemente dal sesso, la quale(a causa dell’Analfabetismo Psicologico) “funziona da secoli  con Mappe Mentali non aggiornate,  affette da virus”, che comportanodeleterie conseguenze tra cui:

  • la tendenza (sia negli uomini che nelle donne) a nutrire Pregiudizi e Discriminare Chiunque Diverga dal Modello considerato “Giusto e Vero”(la comprensione profonda del “Valore del Diverso”ancora oggi è un’utopia per molti)
  • e la tendenza a gestire questeDivergenze con una modalitàDicotomica, che impedisce il Reciproco Rispetto (un obiettivo che è possibile raggiungere solo se si conosce il significato profondo del “Valore del Diverso”) e che prevede, nella divergenza,che uno dei due poli “sia prevaricato dall’altro” (il Polo naturalmente, che si trova in situazione di Debolezza)

E’ necessario comprendere che moltissimi Esseri Viventisono oggetto di pregiudizio e quindi di potenziale discriminazione:certamente, da secoli, le donne, ma indipendentemente dal sesso, anche uomini e donne portatori di handicap, di diverso orientamento sessuale (gay e lesbiche), di diversa razza (ricordiamo la piaga della schiavitù delle persone di colore, degli ebrei, etc.), di diversa idea nell’ambito lavorativo, politico e della vita in genere.

Se si guarda il problema da questa angolazione, si comprenderà cheogni essere vivente,indipendentemente dal genere, dalla razza, dall’età,rischia di trovarsi discriminato e quindi prevaricatose viene a trovarsi in una posizione di “debolezza”: le donne, certo, ma anche gli uomini che si trovano in posizione di fragilità (prevaricati prevalentemente da altri uomini ma anche da donne), i minori, i giovani,  i disabili, gli anziani, gli stranieri, gli animali e chiunque altro “diverga dalla visione della vita dell’interlocutore che si trova in posizione di potere, fisico, economico, di ruolo”.

A causa dell’Analfabetismo Psicologico, che impedisce di dare Valore al Diverso, il comun denominatore di tutte le Vittime è quello di essersi trovate in un ruolo di Debolezza rispetto ai loro Interlocutori-Carnefici, posizione che li ha resi ‘il Polo Sacrificabile’.

A questo proposito ho coniato il termine DEBOLICIDIO, che dovrebbe essere sostituito al termine Femminicidio, in quanto quest’ultimo veicola e rinforza una cultura tossica che, centrando il problema sul genere, porta fuori strada, allontanandoci dal vero nucleo del problema: Chiunque può trovarsi nel ruolo di Vittima o di Carnefice, e questo a causa dell’Analfabetismo Psicologico, che è il vero Killer da debellare.

Durante le iniziative del 25 novembre ho avuto modo di divulgare a molte persone questi nuovi concetti, faticosamente raccolti lungo il mio percorso professionale, che considero assolutamente preziosi per il miglioramento della qualità della vita: e questo grazieal nostro Sindaco Piunti che mi ha onrata di far parte della sua squadra. Dopotutto, non poteva essere altrimenti: l’attenzione del nostro Sindaco al Sociale oltre ad essere riconosciuta a livello Nazionale (è recente l’orgoglio dell’inclusione della nostra S. Benedetto del Tronto, nella Rete Nazionale di Protezione e dell’Inclusione Sociale) è cosa nota da tempo, in quanto non va dimenticato che il nostro Sindaco è stato il primo uomo in Italia a ricoprire la carica di Assessore alle Pari Opportunità ed è stato grazie al suo impegno durante la carica di vicepresidente della Provincia, che nel  nostro territorio sono stati istituiti i due Centri Anti Violenza di SBT e di Ascoli Piceno.”

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