"A maggio tornerò a Torino per il Ballarin", Gabrielli rilancia

Conferenza stampa del presidente del Consiglio Bruno Gabrielli, insieme al consigliere regionale di Forza Italia Piero Celani e al presidente della commissione ambiente e lavori pubblici Stefano Muzi. Gabrielli rintuzza gli attacchi di Antimo Di Francesco. Non indietreggia di un millimetro dalle sue posizioni, ma concorda sull’inutilità del tavolo ristretto voluto dal Psi

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Di Francesco forse non capisce il ruolo del presidente del Consiglio: ha responsabilità previste dalla legge, ma questo non può mettere in ombra l’aspetto politico del presidente. Io sono stato eletto con Piunti. Il mio fare politica non è una minaccia per la maggioranza, ma un appoggio. Io resto un consigliere di FI e non vedo criticità se cerco di risolvere i problemi della città. Se ho trovato fondi per completare la foce dell’Albula, dove sono i motivi di invasione di campo?”.

Il ruolo di Gabrielli sui Dehors. “Ho dovuto recuperare – insiste Gabrielli –  una situazione totalmente lacerata con la Soprintendenza. C’era una richiesta arrivata in Comune nel febbraio 2016. Dico a Di Francesco di andare a vedere la lettera inviata anche alla Procura e ai carabinieri. Io voglio evitare quello che accadde nel 2008 a San Benedetto e quello che è capitato ad Ascoli, dove è intervenuta la Procura.

Quando ho parlato di brodetto l’ho fatto come consigliere: in fondo io voto in Consiglio e quindi posso esprimermi proprio come tutti gli altri consiglieri. In passato ci sono stati presidenti dell’assise che hanno vissuto diversamente da me l’impegno.

Condivido una cosa che ha detto Di Francesco, ossia i tavoli ristretti: è un discorso che non ha senso, ci sono le commissioni. In questo caso è il presidente del Consiglio che vuole che ci siano forme di coinvolgimento che siano uguali per tutti”.

La missione a Torino allo stadio Filadelfia. “A Torino ci sono andato perché c’è un problema simile per il recupero di uno stadio: loro il Filadelfia, noi il Ballarin. Io a maggio tornerò a Torino, dove verrà posta al Filadelfia una stele commemorativa dei F.lli Ballarin”.

Gabrielli e la mancata convocazione del Consiglio aperto sulla sanità: “Voglio sfatare la convinzione della minoranza che io non voglio convocare il Consiglio. Ho sempre detto che è mia ferma intenzione che il Consiglio aperto possa essere indetto il più presto possibile, tenendo presente che il 25 marzo c’è l’assise sul bilancio. Mi auguro che nel consesso aperto ci possano essere dei risultati.

Noi dovremmo arrivare a fare richieste univoche a quelle realtà che governano la sanità locale. Non escludo manifestazioni di piazza. I 20 giorni che io non rispetto sono motivati dal bilancio di previsione e dal percorso politico che sarà fatto in commissione sanità”.

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