Ad Arquata l’assemblea provinciale Avis. Numeri positivi per le donazioni di sangue

ARQUATA  – Ad Arquata  del Tronto si è svolta la 60^ assemblea annuale dell’Avis Provinciale di Ascoli. La scelta dei vertici provinciali di, organizzarla ad Arquata ovviamente, non è stata casuale, ma una precisa volontà.

Un territorio, quello arquatano, che l’Avis ha adottato, per essere stato così profondamente colpito: <<Non poteva ancora avere strutture idonee, per le esigenze delle nostre adunanze annuali, ma tanta è stata la volontà di svolgerla ai piedi del tetto dei monti Sibillini, – afferma il Presidente provinciale, Berardino Lauretani, che abbiamo rivoluzionato l’assemblea, adattandola agli spazi e alle strutture che sono state messe a disposizione. Il clima è stato molto informale e tutti hanno collaborato per la riuscita lasciando sul territorio l’impronta di quello che l’Avis che non è solo donare, ma fare>>.

All’incontro sono stati esaminati i numeri dell’Associazione: nel 2018 nelle Marche sono state fatte 105.112 donazioni, tra sangue intero e in aferesi, consolidando il trend degli ultimi anni. Oltre che soddisfare il fabbisogno della nostra regione, il Dirmt ha potuto inviare fuori regione 1206 sacche di sangue: 125 in Basilicata, 954 in Campania, 125 nel Lazio, 2 in Umbria.La Provinciale ascolana ha fatto la sua parte, effettuando 14.548 donazioni: 12151 di sangue intero, 2397 in aferesi, mentre gli avisini sono 8133, di cui 7997 donatori attivi.

All’assemblea hanno partecipato circa 80 delegati provenienti dalle tredici Avis Comunali: sono intervenuti Berardino Camacci, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Arquata del Tronto, che con una evidente commozione ci ha ringraziato perché non li lasciamo soli.Massimo Lauri, Presidente Avis Regionale, ha sottolineato il lavoro che l’Avis picena svolge, diventando spesso un riferimento sia per la regione Marche sia per l’autosufficienza. Il dottor Cesare Milani, direttore Area Vasta 5, ha evidenziato l’importanza del dono del sangue per la sanità, impegnandosi a risolvere diversi aspetti organizzativi necessari per favorire i donatori, come la donazione pomeridiana.

Il dottor Antonio Canzian, facente funzione nei Sit di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, ringraziando tutti i donatori ha riportato come l’attività sia dell’Avis che dei Sit, sia di alta qualità. Per testimoniare la gratitudine verso l’Avis, per quello che ha fatto per il territorio, sono intervenuti il dottor Italo Paolini, che ha lanciato per primo l’idea della struttura polivalente socio sanitaria, la dottoressa Rossella Bruni, direttore stabilimento Pfizer Italia di Ascoli, che in partenariato con l’Avis lo ha finanziato. Paola Romanucci, presidente del Cai di Ascoli Piceno, ha illustrato come verrà ricostruito il rifugio Zilioli, grazie ai contributi della Fondazione Carisap e dell’Avis Picena. In rappresentanza dell’Admo è intervenuto Elvezio Picchi, presidente regionale dell’associazione, che ha ricordato che nel 2018 sono stati effettuati due trapianti di midollo osseo, ribadendo la fratellanza tra le due associazioni e l’importanza di agire insieme.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Pulizia della spiaggia di San Benedetto, definiti tempi e modalità

Articolo Successivo

Aldo Storti ad Ascoli. Giorgia Latini: "Opportunità da non perdere"