Areamare, gli ambientalisti dicono no al progetto di ostello e discoteca

areamare

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Quale futuro per la zona Areamare? La società privata ha protocollato un progetto di ostello e discoteca in alternativa alla variante residenziale.

Il progetto prevede la realizzazione di cinque edifici, di cui quattro con destinazione ostello e uno “dancing” e spettacoli. In tutto, su una superficie di 9.450 metri quadri e volumi per 18.900 metri cubi.

«Non possiamo che definire teatrino – sostengono i membri del comitato Fermiamo il Consumo di Suolo – quello che sta succedendo tra l’AreaMare srl, proprietaria dell’area verde situata dietro la piscina comunale e oggetto di una proposta di variante urbanistica, e l’Amministrazione comunale, al momento, come spesse le capita assolutamente silente sul tema.

Riassumiamo le ultime vicende: il Sindaco a fronte delle proteste di comitati di quartiere, associazioni e cittadini, sollevate alla proposta di variante dell’Areamare ed alle altre in campo, si nascondeva dietro non bene definite “valutazioni dell’interesse pubblico” ancora da fare, e comunque a richieste di “più denaro alle imprese”.

A queste affermazioni del Sindaco, l’Areamare srl rispondeva con la “minaccia” di dare attuazione alle destinazioni vigenti e quindi di “fare la discoteca”.

La minaccia sembrerebbe avere un fondamento visto che, a quanto risulta, Areamare ha presentato nei giorni scorsi un progetto che appare in linea con le vigenti previsioni urbanistiche nell’area e cioè 20% destinati ad ostello e servizi legati al turismo (l’ormai famoso “dancing”) e 80% a verde di quartiere.

E’ chiaro che la destinazione di piano, risalente a oltre trenta anni fa, non appare più rispondente alle esigenze e caratteristiche della città, che in tre decenni si è sviluppata ed è ovviamente cambiata, e in particolare della zona interessata, che è oggi fortemente urbanizzata e non sarebbe in grado di sostenere  un ulteriore carico urbanistico, ambientale e veicolare, che deriverebbe comunque anche dagli insediamenti da ultimo  proposti (discoteca e ostello).

Tra l’altro dalle anticipazioni giornalistiche il progetto presentato desta qualche “legittimo sospetto”: perché l’ostello è costituito da quattro corpi distinti ognuno con una propria cucina, sala ristorante, bar, sala lettura e sala biblioteca?  Non è abbastanza antieconomico quadruplicare spazi comuni e si presume anche personale addetto (il che appare abbastanza strano considerando che gli ostelli si caratterizzano per la gestione fortemente economica e  per i bassi prezzi di affitto dei posti letto)? Perché la discoteca viene collocata propria nella zona prospiciente via Mare (quindi dove teoricamente può dare maggiore fastidio ai residenti) ? Chi ci garantisce che una volta approvato il progetto non si torni alla carica per ottenere variazioni di destinazione urbanistica per cui gli ostelli diventeranno palazzine e il dancing un supermercato?

Il copione è in ogni caso sempre lo stesso: nessuna visione politica, nessuna progettualità da parte dell’amministrazione e programmazione del territorio lasciata in mano ai privati.

A noi del coordinamento non resta che ribadire le nostre idee: stop definitivo al consumo del territorio, si prendano le decisioni politiche necessarie e si adottino i conseguenti  atti amministrativi per eliminare le residue previsioni di edificabilità ancora vigenti affinché le ultime aree verdi (compresa Areamare) rimaste in città restino libere e liberate una volta per sempre dal cemento e dall’inquinamento».

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Contagio all’ISC Sud, Mandrelli: “Pessima gestione dell’emergenza”

Articolo Successivo

Gran Pavese Rossoblu 2020, ecco i cinque premiati nell'anno del Covid