Arquata, Petrucci torna con un fioretto: «Ho visto la morte in faccia, ho promesso di voler bene a tutti»


ARQUATA DEL TRONTO − Una bella notizia per tutti gli arquatani: il sindaco, Aleandro Petrucci, è tornato a sedere al suo posto. Il primo cittadino si è preso del tempo per mandare un messaggio di fratellanza alla propria comunità, visto che questa seduta è la prima che vede la sua presenza, dopo l’essersi sentito male. Un momento toccante, anche per il tono emozionato di Petrucci. Riportiamo ciò che ha detto prima che l’adunanza entrasse nel vivo.

«Non posso non ringraziare − dice Petrucci −, perché questo è per me il primo − consiglio in sua presenza, ndr −, di tanti altri consigli che sono stati fatti, in cui io non ho potuto esserci per motivi di salute. Ringrazio tutti i consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza, che hanno voluto esprimere la solidarietà nei confronti del sindaco. Ringrazio al tempo stesso tutte le Autorità. Sono arrivati − messaggi, ndr − da tutte le parti. Senza dimenticare tutti i cittadini d’Arquata.
In rianimazione mi avevano tolto il telefono. Mi scuso, perciò, se non ho potuto rispondere di persona a tutti coloro che mi hanno dimostrato il proprio affetto.

Poiché ho visto la morte in faccia, ho fatto un fioretto: quello di voler bene a tutti, anche se non ho mai odiato nessuno.
Per me non esiste rancore. Vorrei che anche gli altri, che mi vogliono, mi promettano questo − di voler bene a tutti, ndr −. Qui siamo una piccola comunità, non è possibile che per sciocchezze si stia l’uno contro l’altro.»

Terminato questo discorso introduttivo e riepilogativo del suo ultimo periodo, si è passati all’appello ed alle votazioni dei vari punti all’ordine del giorno.

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