Arquata, ricordati i due anni dal tragico sisma. Presente anche il premier Conte

ARQUATA DEL TRONTO – Sono stati 52 rintocchi di campana che questa notte alle 3.36 a Pescara del Tronto, frazione di Arquata del Tronto, hanno scandito le commemorazioni per le 52 vittime marchigiane del sisma del 24 agosto 2016.

È stato ricordato il nome di ognuno di loro. A due anni dal terremoto, come avvenuto l’anno scorso, si è tenuta una fiaccolata ed una messa nel campo giochi dove vennero deposte le salme delle vittime estratte dalle macerie. Alla fiaccolata ha preso parte anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, oltre ovviamente al sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci, il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ed alcuni amministratori regionali. A celebrare la messa il vescovo Giovanni D’Ercole. Sono tornati anche alcuni dei soccorritori che operarono nel piccolo paese, affollato di villeggianti romani all’epoca del terremoto. 

Il borgo che sorgeva su uno sperone roccioso non c’è più e non si sa se e dove sarà ricostruito, i residenti si sono trasferiti nel villaggio delle Sae a valle, il campo giochi è diventato un memoriale per i morti del sisma di due anni fa i cui volti sono stampati in magliette appese alla recinzione; giovani, anziani, bambini. Un corteo silenzioso, di preghiera e commozione. Qui il sisma è ancora un ferita aperta: per la ricostruzione che stenta a ripartire, per il ricordo straziante delle persone care che non ci sono più. Alcuni ragazzi hanno letto brani da loro stessi scritti per raccontare l’esperienza vissuta quella notte, che a Pescara del Tronto era una notte di festa, parole toccanti, di paura e smarrimento, prima della commemorazione alle 3:36, l’ora della prima scossa, delle vittime, i cui nomi sono stati letti dal parroco don Nazzareno accompagnati da un rintocco di campana. Conte ha osservato un silenzio rispettoso, solo alla fine si e’ fermato a parlare con alcuni familiari delle vittime, ha annuito ad un arquatano che lo ha esortato: “Ora diamogli sotto”. Poi un breve contatto con un comitato di terremotati che gli aveva inviato una lettera, prima di allontanarsi.

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