Ascoli, i partiti del centrosinistra propongono una banca dati delle nuove povertà

ASCOLI – In questi giorni in cui si cerca in tutti i modi di frenare i contagi da coronavirus, è purtroppo emersa anche un’altra emergenza: quella economica, nello specifico, alimentare. Tante le persone che hanno dovuto interrompere o cessare definitivamente il loro lavoro, moltissime le persone che versavano già in uno stato di grande difficoltà prima della pandemia, che ora si trovano nella situazione di non poter provvedere all’acquisto di beni di prima necessità.

I partiti del centrosinistra Pd, Attivamente, Psti, Articolo 1 e Territorio e Sviluppo  spiegano che “Una prima risposta è arrivata dal governo che ha messo a disposizione del nostro comune un fondo per questa emergenza di 270mila euro. Al comune di Ascoli  ci sono le richieste dei cittadini secondo le modalità indicate e  consegnati i primi buoni pasto del valore di 50€ ognuno (si può arrivare fino a 500€ a famiglia in base al numero dei componenti, incremento di 100€ se sono presenti bambini 0-3 anni)”

“Oltre a questa misura c’è il lavoro del Banco Alimentare, del PAS e delle tantissime realtà associative e private (supermercati, ristoranti, ecc.) che stanno donando cibo. Sono tante le richieste di aiuto che provengono dai cittadini, di salute fisica, psicologica, economiche e sociali, alcune arrivano direttamente agli organi preposti ad occuparsene, altre arrivano ai tanti volontari che si stanno adoperando in questi giorni. Chiediamo una raccolta dati puntuale, cercando di incrociare i numeri che provengono dai servizi sociali, con quelli delle richieste che arrivano alla Protezione Civile, agli operatori della Croce Rossa, ai tanti volontari che stanno mettendo il tempo a disposizione per situazioni di fragilità piscologica” dicono gli esponenti del centrosinistra.

“Conclusa, ci auguriamo in tempi brevi, questa pandemia emergeranno purtroppo nuove povertà legate anche allo svolgimento di lavoro sommerso o irregolare; avere a disposizione una banca dati di questo tipo può risultare uno strumento utile a velocizzare il lavoro di ripartenza, per individuare subito le azioni da mettere in campo. In ambito scolastico, ad esempio, se verrà prolungato il ricorso alla didattica a distanza occorre conoscere tutte le situazioni familiari di difficoltà presenti nel territorio comunale, per garantire a tutti il diritto allo studio. Così come se arrivano appelli di aiuto riguardo violenze domestiche, gestione difficile di un familiare disabile, occorre agire subito ma registrare questi dati per mettere in atto importanti misure future” concludono.

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