Botti a Capodanno: "Le ordinanze dei sindaci sono palliativi fuorilegge"

“Che le ordinanze anti-botti siano solo un palliativo fuorilegge stavolta lo ha ribadito anche il Tar”. E’ quanto ha dichiarato Alessandro Marchetti, presidente dell’Anaspol, Associazione nazionale agenti sottufficiali Polizie locali, che da diversi anni organizza corsi gratuiti di prevenzione, sui rischi dai botti di Capodanno, nelle scuole e nelle parrocchie e con la distribuzione di volantini nelle piazze.

“D’altronde – seguita Marchetti –  il decreto legislativo 29 luglio 2015, numero 123 in attuazione della direttiva 2013/29/Ue, dispone che alcuni fuochi pirotecnici in quanto non pericolosi o scarsamente pericolosi sono di libera vendita. Addirittura possono essere usati dai ragazzini di 14 anni e altri si possono acquistare solo dimostrando la maggiore età, non considerandoli pericolosi per l’incolumità pubblica.  Come può un sindaco decidere autonomamente il contrario rispetto a quanto sancito dalla legislazione europea e italiana?”. Alessandro Marchetti si è espresso commentando la recente decisione del Tar Lazio accordare la sospensiva all’ordinanza anti-botti del sindaco di Roma, Virginia Raggi.

“Scoppiare i botti a Capodanno è una vecchia usanza – ha aggiunto Marchetti, che è anche un ufficiale della Polizia locale di Roma e segretario del Sulpl – come una volta c’era quella, oggi sparita, di gettare i cocci dalle finestre. Noi riteniamo che solo la cultura della prevenzione e l’informazione possano vincere questa pericolosa usanza. Occorre creare l’auto-coscienza negli italiani che non devono comprare i botti e che, se proprio devono farlo, vanno acquistati nei negozi autorizzati e non dai commercianti abusivi, dove le miscele
esplosive non sottostanno alle rigide regole imposte dalle leggi”.

“Invitiamo i sindaci – ancora Marchetti –  ad aiutarci e a fare sul serio, al posto di improvvisate ordinanze, come ad esempio abbiamo fatto in collaborazione con il Comune di Aprilia giorni fa con la campagna ‘A Capodanno mani al sicuro’, a diffondere la cultura della prevenzione. Questo, a partire dalle scuole e nelle piazze dei mercatini natalizi, dove distribuire volantini informativi sui rischi dai botti di Capodanno. Solo gli italiani possono decidere che, gli italiani, non devono più seguire un’usanza tanto pericolosa” ha concluso Alessandro Marchetti.

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