“Brutture lungo la Ciclovia Adriatica”, l’ex ufficiale dei Vigili contesta il catrame “riparatore”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Brutture che  confondono gli utenti della strada”. Un giudizio tranchant sul nero seppia con cui sono state nascoste le strisce blu e bianche dal fondo stradale di via San Giacomo nel quartiere Mare di Porto d’Ascoli. Un giudizio liberamente espresso da Luigi Castelli, ex ufficiale della Polizia municipale di San Benedetto, residente nella zona attraversata dalla nuova Ciclovia della costa Adriatica, una infrastruttura che nei giorni scorsi si è congiunta alla pista ciclabile del lungomare sud (LEGGI QUI). Ovviamente, il Comune ha dovuto provvedere a modificare parte della segnaletica orizzontale e verticale.
“L’operatore evidentemente era abituato a cancellare la matita con la gomma – ironizza l’ex ufficiale – sul quaderno delle elementari. Ma sull’asfalto il grigio della matita è diventato catrame nero e non si cancella con nessuna gomma”.
Castelli si fa serio in volto: “La segnaletica deve essere concepita come elemento di arredo urbano come i cestini e le fioriere, per soddisfare l’occhio del turista, visto che San Benedetto è una città votata alle vacanze. Ma per prima cosa va tenuto in considerazione l’utente della strada, realizzando una segnaletica che faciliti la manovra del guidatore. I segni neri sull’asfalto invece confondono chi si muove lungo la via: tra l’altro non è chiaro se si può o non si può parcheggiare”.
Continua: “La segnaletica non va lasciata nelle mani di un operatore qualsiasi, ma deve essere progettata da un tecnico qualificato. Se ben fatta, è chiaro a tutti il modo con cui deve essere rispettata e facilita anche l’intervento sanzionatorio dell’agente di polizia. Quando indossavo la divisa mi sono trovato più volte in difficoltà  a causa della segnaletica realizzata in maniera approssimativa”.
Facciamo notare a Castelli che con la Ciclovia Adriatica si è resa necessaria una nuova segnaletica. “Visto che gli stalli dovevano essere cancellati, si poteva prevedere –  il suggerimento – di istituire il passaggio pedonale in senso longitudinale. Un modo per nascondere, almeno in parte, le antiestetiche brutture di nero catrame dall’asfalto. Non voglio polemizzare: il mio vuole essere un semplice contributo – il consiglio finale – per cercare di migliorare l’estetica e la fruibilità della città”.

 

 

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