Coronavirus, i tour operator chiedono liquidità e riduzione delle tasse

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MARCHE – Liquidità, tasse, pagamenti. Sono questi i temi che i tour operator hanno discusso con la Regione Marche per affrontare l’emergenza coronavirus.

A chiedere l’incontro è stata Inside Marche. L’associazione di tour operator ha ottenuto un rendez vous con la Regione. Ai tempi del coronavirus, rigorosamente via Skype.

«Un momento drammatico – hanno sottolineato gli operatori a margine dell’incontro – in primavera, le nostre aziende avrebbero dovuto recuperare i numerosi investimenti effettuati in sei mesi. Partecipazioni a fiere e workshop in Italia e nel mondo, realizzazioni cataloghi. E ancora. Prenotazioni e anticipi, personale, realizzazione di massicce campagne di web marketing. Il tutto per portare turismo nella regione. Un lavoro di migliaia di euro andati in fumo per la grave emergenza del Covid-19 nel nostro paese».

Il tavolo. «Rischiamo di veder azzerati investimenti importanti. Ma non solo. Si rischia di far chiudere le nostre aziende. Questo, il potere della mancanza di liquidità e di prospettive lavorative nel breve termine. Centinaia di posti di lavoro a rischio. Con le nostre chiusure, il turismo organizzato nelle Marche si perderebbe. In tal modo sarebbe l’intera filiera ad essere in difficoltà. In questo quadro riteniamo indispensabile un forte intervento della regione. Un intervento per favorire la liquidità necessaria. Misure per traghettare queste aziende fino alla fine dell’emergenza. In particolare, chiediamo di creare un tavolo di concertazione e di ascolto con la regione. Inoltre chiediamo di trasmettere le nostre istanze e preoccupazioni alla politica. Sperando che questa intervenga con azioni immediate».

Liquidità. «In primis, serve un intervento a favore della liquidità. Bisogna sostenere economicamente le attività in perdita. Si poterebbe così ipotizzare il superamento dell’ emergenza. Come? Con fondi da trasferire dalla promozione a breve termine. Parliamo di partecipazione a fiere, riduzione degli spot televisivi e radiofonici e dalla riduzione di altre spese. Ivi compreso l’investimento sui voli dell’aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara che non potranno partire senza l’impegno degli operatori turistici incoming. Un aiuto concreto sarebbe poi la sospensione delle tasse regionali sugli automezzi aziendali».

Tasse. «In secondo luogo, occorre esercitare una pressione presso gli enti locali per ridurre le tariffe comunali. Su tutte: Tari, Tasi, acqua e gas. Necessaria anche la sospensione cartelle rottamazione per almeno sei mesi».

Pagamenti. «Infine, va chiesto al governo centrale e Abi di sospendere ogni pagamento di cartelle esattoriali e rateizzazioni di vario genere. Anche qui, almeno per sei mesi. E ancora. Sospensione di mutui e finanziamenti di ogni tipo. Ivi compreso il decorrere degli interessi, almeno fino alla generale ripresa del lavoro del comparto turistico. Non finisce qui. Finanziamento delle imprese attraverso il fondo emergenza appena costituito dal consiglio dei ministri. Attivazione degli ammortizzatori sociali in deroga. Anche per le aziende con meno di sei dipendenti».

Gli operatori fanno appello ai dirigenti della Regione, all’assessore Moreno Pieroni e al governatore Luca Ceriscioli. Serve una risposta rapida ed efficace.

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