Coronavirus, Inside Marche: «Ci vuole un fondo emergenze per il turismo»

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MARCHE– Crisi da coronavirus. Inside Marche torna a lanciare l’allarme per il settore turistico. Secondo l’associazione di tour operator, il governo dovrebbe istituire un apposito fondo emergenze.

L’appello di Inside Marche. «Il grido di allarme dei tour operator marchigiani è unanime. Il turismo è fermo e sarà molto difficile ripartire con slancio. Questo, anche quando l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 sarà finita». Ad affermarlo è l’associazione dei tour operator delle Marche, Inside Marche. Il suo presidente Luigi Settembretti sintetizza così un incontro in videoconferenza con i facilitatori M5S regionali, i parlamentari Mirella Emiliozzi (Camera) e Giorgio Fede (Senato).

L’incontro. La tavola rotonda era incentrata sulle possibili soluzioni al problema del rilancio turistico della regione. Durante il rendez vous, i tour operator hanno presentato le problematiche del settore, che si trova in forte sofferenza «perché – hanno spiegato – l’incoming turistico è una vera e propria fonte di ricchezza. Attraverso importanti investimenti, veicola costantemente, da ogni parte del mondo, una fetta importante del turismo della Regione Marche. I parlamentari Emiliozzi e Fede si sono impegnati a portare le istanze dei tour operator regionali ai tavoli di governo nazionale. Obiettivo: far inserire nel prossimo decreto di aprile alcune misure a sostegno del comparto.

La crisi da coronavirus. Le presenze movimentate durante l’intero arco dell’anno costituiscono il 50% di tutto il movimento turistico delle Marche. Per il 2020 sarà molto difficile poterle confermare a causa del protrarsi dell’emergenza sanitaria. «Con l’aiuto del governo – affermano ancora i tour operator marchigiani – possono essere recuperati parte degli investimenti messi in atto da settembre 2019 a marzo 2020. Investimento purtroppo andati perduti. In tal modo si eviterebbe contestualmente anche la perdita di moltissimi posti di lavoro».

Le proposte. Gli operatori turistici marchigiani avanzano specifiche richieste. In primis, di «allungare la cassa integrazione. E poi la possibilità di ricorrere a maggiori leve fiscali. Da non dimenticare lo sblocco delle pratiche bancarie, un’indennità specifica per il settore turistico. Infine, è necessario l’inserimento nel decreto di un vero e proprio fondo emergenze per il turismo, simile a quello già previsto per il settore culturale».

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