Coronavirus, la CRI vara il “Volontario Temporaneo”. Cecconi (CRI regionale): “Dopo questo periodo non saremo più gli stessi”

ASCOLI PICENO – La Croce Rossa Italiana ha scelto di attivare il “Volontariato Temporaneo“. Questo programma permetterà – dopo una breve formazione – di poter supportare le attività dell’Associazione a favore della popolazione. Raggiunto telefonicamente il Presidente della Croce Rossa Italiana regionale ci ha detto qualcosa in più sul programma e sul momento.

La CRI ha aperto ai “Volontari temporanei”, un programma che sarà destinato a tutti i cittadini, maggiorenni, che godono di un buono stato di salute, italiani o di uno Stato dell’Unione Europea o di uno Stato non comunitario purché in possesso dei dovuti permessi.
Chi non ha maturato condanne, con sentenza passata in giudizio, o per chi è interdetto dai pubblici uffici.

A seconda delle personali disponibilità e dell’esigenze territoriali il volontario potrà: consegnare dei pacchi alimentari, farmaci e beni di prima necessità alle persone vulnerabili; controllo dei passeggeri in aeroporto; informazione e assistenza presso i desk, le centrali operative, le tende e le strutture di emergenza.

Condizione necessaria per poter ricoprire questo ruolo sarà l’aver svolto un corso di formazione. Questo sarà online e durerà dai 30 ai 120 minuti. Il discrimine è rappresentato dalla mansione che si andrà a ricoprire, ciascun profilo avra dei moduli obbligatori o facoltativi da visionare.

Per candidarsi:  https://volontari.cri.it/ o chiamare il numero verde 800 – 065510

Le parole del Presidente Cecconi

Se ne parlava da tanto, anche sotto sisma era ventilata l’idea. In quel periodo – a differenza della contingenza attuale – tutti i nostri volontari sono accorsi qui, ora è un problema che riguarda tutta l’Italia. Il Presidente Nazionale Rocca così ha optatato per una variazione nel regolamento, prevedendo questa figura. Abbiamo raggiunto anche un accordo con FederPharma. Avremo la possibilità di consegnare a casa delle persone over65 o con dei problemi che li rendono impossibilitati ad uscire di casa i medicinali – prescritti dal proprio medico di base – di cui hanno bisogno.

Tutte le farmacie aderenti alla federazione hanno già ricevuto una comunicazione coi vari comitati presenti nel proprio territorio. E’ stato anche attivato il numero verde dedicato a questa iniziativa.

Questo socio temporaneo sarà utile anche in questo.
Naturalmente gli forniremo un segno di riconoscimento, perché ci stanno arrivando troppe notizie di persone che stanno agendo a nome della CRI ( o di altre realtà simili) col solo scopo di truffare i cittadini. Purtroppo in queste situazioni emergono persone che vogliono aiutare e chi invece ha altri interessi…

Ad oggi siamo circa 6.500 volontari, ubicati in 32 comitati territoriali. Siamo prevalentemente – stando così la situazione – impegnati nel pesarese. Anche lì abbiamo avuto dei volontari o dipendenti che sono dovuti andare in quarantena…
Il volontario è chi liberamente dispone del proprio tempo, ciascuno può aiutare – agendo responsabilmente – secondo le proprie situazioni familiari. Quello dove ci stiamo adoperando è anche nel contrastare la paura di chi vuole mettersi a disposizione. Stiamo facendo un buon lavoro coi nostri psicologi interni, anche attraverso il reperimento di quegli strumenti necessari (mascherine, guanti, tutto ciò che serve per la vestizione…) in questo momento. Abbiamo utilizzato – ed attrezzato – dei mezzi specifici per chi è certamente affetto da COVID-19. Agiamo nel massimo della sicurezza ed accortezza possibile.

Stiamo anche seguendo la necessità della distribuzione della spesa alimentare in diversi comuni. Nell’ultima videoconferenza, il Presidente Rocca ci ha chiesto di vivere questo periodo come il tempo della gentilezza. Vogliamo far sì che le persone più fragili non debbano uscire da casa. Anche la Protezione Civile ci ha dato questo input. Tutto ciò ci ha messo nella condizione di inziare in alcune città con dei progetti dedicati, sia sotto il profilo sanitario che sociale.

Mi auguro che questa emergenza rientri il più presto possibile. Credo che, però, questa cosa ci debba cambiare, sia in termini di solidarietà che in termini di rispetto reciproco. Nessuno di noi dovrà tornare a ragionare con le logiche che avevamo avuto fino a quindici giorni fa’.  Dobbiamo iniziare a capire che la nostra libertà finisce dove inizia quella dell’altro, iniziare a vivere rispettando le regole del vivere civile. Questa pandemia lascerà sicuramente un segno profondo, negativo nell’economia, positivo (speriamo) nella società e nell’essere umano.”

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