Dal Milleproroghe nessuno stop ai fondi per la riqualificazione di Monticelli

ASCOLI PICENO – I primi 24 progetti della graduatoria stilata dal precedente governo per l’assegnazione dei fondi del bando periferie sono salvi e immediatamente finanziati per un totale di 501,8 milioni. Si tratta degli interventi previsti dagli enti locali che hanno raggiunta un punteggio superiore a 70 su 100. Dunque Ascoli (diciottesima) non vedrà una differita all’anno 2020 dei 18 milioni a favore della riqualificazione del quartiere di Monticelli.

“Il governo è intervenuto per dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale 74 del 2018 – spiega la sottosegretaria al Ministero dell’Economia Laura Castelli -. Abbiamo pertanto garantito immediata finanziabilità per i primi 24 progetti che hanno ricevuto un punteggio superiore a 70 su 100. Ma, vista la necessità di rispettare la sentenza della Consulta, è stato necessario intervenire per analizzare i restanti progetti e valutare quali abbiano davvero una funzione di rilancio per le periferie. In ogni caso, le spese progettuali già sostenute verranno rimborsate. Va, comunque, sottolineato che il bando per le periferie era stato finanziato dal precedente governo per metà dell’importo complessivo. Si trattava quindi di mere promesse più che di risorse messe realmente a disposizione”.

Secondo il sindaco Guido Castelli “il progetto per la rigenerazione urbana del quartiere di Monticelli redatto dal Comune a valere sul “bando periferie” non è tra quelli che subiranno il provvedimento di sospensione previsto dal decreto Milleproroghe. Grazie alla qualità della propria proposta progettuale il Comune è risultato tra i primi 24 comuni d’Italia a ottenere il finanziamento e a beneficiare del primo, originario compreso nello stanziamento di 500 milioni disposto dalla Presidenza del Consiglio. Il Milleproroghe, al contrario, ha previsto – spiega il primo cittadino – la sospensione degli effetti di un ulteriore stanziamento di 2 miliardi con cui il Governo Renzi aveva stabilito di finanziare tutti i 96 progetti residuali che erano stati proposti dai Comuni capoluogo. Fatta questa premessa – conclude – ritengo utile e doveroso che la Camera, quando vaglierà il provvedimento l’11 settembre, riveda i meccanismi di sospensione così da non inficiare il lavoro dei tanti Comuni che si sono prodigati per giungere ad un avanzato grado di maturazione della progettualità”.

    

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