Didattica online al tempo del Covid-19 nell’ascolano. La prof.ssa Piccioni ci racconta la sua esperienza

ASCOLI PICENO – Inaspettata e repentina, così potremmo definire l’insorgere di questa emergenza. Dapprima partita come meramente sanitaria, poi – come era previdibile  e normale – la criticità si è estesa a ben altri settori. Il lock down nazionale ha portato tanti ragazzi a restare a casa, nel contempo l’Istruzione prova a reagire, provando a portare avanti i propri programmi didattici.

Oggi abbiamo intervistato la professoressa Gabriella Piccioni, docente di Lettere al Liceo “Stabili-Trebbiani”.

Ogni scuola ha reagito a modo suo. Ogni insegnate sta provando a sperimentare delle nuove risorse; il discorso vale, naturalmente, anche per gli studenti. Alcune scuole magari sono più avvantaggiate – penso soprattutto alle “tecniche” – che hanno un background diverso dietro. Il tutto oggi è lasciato molto alla buona volontà del docente e degli studenti. Sicuramente questo strumento ci sta facendo capire che non si può sostituire il contatto personale tra docente ed allievo, ti manca anche quell’immediatezza di cogliere lo studente distratto o svogliato, capire anche il non detto…
Il fatto di fornire dei video però permette ai collegati di poterlo riascoltare (e comprendere meglio i concetti). Quest’ultimo aspetto è molto positivo.


Ad oggi mi sto facendo spedire gli elaborati via mail e li sto valutando seguendo un criterio formativo più che fiscale.
Ad oggi non c’è una normativa e questo è un po’ limitante.
Molti insegnanti stanno provando a seguire l’orario normale, io lo ritengo molto difficile, quasi infattibile. Anche fare cinque o sei ore davanti al PC apre al rischio che i fruitori non siano realmente attenti o collegati…
Io, ad esempio, ho un paio di ragazzi – una minima parte quindi – che non si stanno collegando e non stanno seguendo il programma. La maggior parte, fortunatamente, si sta dimostrando corretta e vogliosa di apprendere. 

Ritengo – anche – plausibile che molti potranno ricordarsi meglio i concetti che stiamo spiegando. La mia idea deriva dal fatto che siamo costretti a concentrarci di più su una didattica incisiva e meno arzigogolata.
In questo momento stiamo sperimentando la c.d “didattica breve“. Per tanto tempo se ne è parlato, ora siamo un po’ costretti dalla contingenza attuale.
Secondo me il grande vantaggio – per il prosieguo – potrebbe essere quello di integrare la didattica normale con dei video che i docenti potrebbero produrre su determinati argomenti, lasciando così la possibilità agli studenti di poterli riprendere e rivedere per fissare dei passaggi. Per alcuni sta anche pagando la maggiore flessibilità negli orari di lezione. Avere la possibilità di fare una lezione alle 10 o, come tanti stanno facendo, nel pomeriggio sta pagando – sempre rispetto ai riscontri che riceviamo – sotto il punto di vista di freschezza e reattività da parte degli alunni.


In questo momento il rischio potrebbe essere nella valutazione dei compiti inviati. Dobbiamo mantenere quell’equilibrio necessario tra l’evitare l’omologazione dei voti e del contesto storico diverso.

Se si torna a Maggio questa valutazione formativa – e non sommativa – dovrà essere ben ponderata. C’è un vuoto – sia di precedenti storici che normativo -, e ci vorrà del buon senso.

Sicuramente dovremo entrare nell’ottica di dover convivere con questa emergenza. A Settembre, se non prendiamo le giuste accortezze, potremmo ritrovarci punto e a capo. Avere una particolare attenzione all’affollamento delle aule, all’attenzione alla pulizia meticolosa della stesse, sarà fondamentale. Potremmo trovarci a combattere con questo virus per i prossimi anni. Dovremo essere attenti fino alla scoperta del vaccino.

La Scuola ha messo a disposizione dei finanziamenti per i ragazzi meno abbienti. Anche qui però sto riscontrando poca chiarezza (a livello governativo centrale e regionale) nelle modalità. In questa fase dovrebbe esserci meno burocrazia possibile, fermo restando che  – tra i cento ragazzi che sto seguendo – nessuno ha fatto richiesta di questo tipo di ausilio…
A breve avrò il mio primo collegio docenti online, vedremo come andrà con questa nuova modalità.

In chiusura vorrei dire questo messaggio a cui tengo particolarmente: questa potrebbe essere l’occasione per concentrarsi più sulla bellezza del sapere piuttosto che sulle prestazioni e sui voti, lavorando più da autodidatta e con maggiore autonomia e creatività.”

 

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