Domani la giornata conclusiva del progetto “Alternanza 4.0”

ASCOLI PICENO – Domani si terrà, presso la Sala Scipioni del Centro Congressi della Camera di Commercio di Ascoli la giornata conclusiva del Progetto Alternanza 4.0_DOC.

Per l’occasione sarà presente il Presidente Nazionale di Confindustria Piccola Industria, Carlo Robiglio, che non ha voluto far mancare la propria presenza in questa giornata di chiusura. Il format nato infatti dal Comitato Piccola Industria di Confindustria Centro Adriatico presieduto da Fabrizio Luciani, e condiviso con il MIUR e nello specifico con la Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale del Dirigente Ugo Filisetti, ha trovato immediatamente il sostegno del sistema camerale e del Comitato Piccola Industria di Confindustria Marche presieduto da Diego Mingarelli, che lo promuoverà per farne una best practice a livello nazionale.

Il programma ha consentito ad oltre 80 docenti, provenienti da 19 scuole secondarie, di partecipare alle giornate di visita agli stabilimenti di 11 aziende in vari settori produttivi.

Per il mondo scolastico hanno infatti aderito gli istituti “Pericle Fazzini” di Grottammare, “G. Leopardi”, “B. Rosetti”, “Augusto Capriotti”, “F. Buscemi” e “A. Guastaferro” di San Benedetto del Tronto, ad Ascoli Piceno gli istituti “Stabili – Trebbiani”, “C. Ulpiani”, “A. Orsini-O. Licini”, “G. Mazzocchi-Umberto I” e “E. Fermi-G. Sacconi-A. Ceci”, quindi ad Amandola l’Istituto Omnicomprensivo, l’istituto “CarloUrbani” di Porto Sant’Elpidio e infine a Fermo gli istituti “Ostilio Ricci”, “Carducci – Galilei”, “U. Preziotti”, “Annibal Caro”, “T. Calzecchi Onesti” e ovviamente il “G. M. Montani”.

Le prime aziende coinvolte sono state quindi l’Artisans Shoes Srl del Gruppo Prada, la Sigma SpA, la Vega Srl, il Nuovo Scatolificio Valtenna Srl e Loriblu SpA nel fermano, mentre in provincia di Ascoli Piceno hanno aderito la Pfizer Italia Srl, la Meccanica H7, la Gela Surgelati Srl, la Sabelli Spa, la Hp Composites Srl e infine la Gem Elettronica Srl .

Si moltiplicano da anni studi a livello nazionale ed internazionale che dimostrano come, in pochi anni, il mercato del lavoro si rinnovi quasi completamente rischiando di rendere obsolescenti le competenze fino ad allora acquisite. Basti pensare che oltre il 50% dei lavori oggi richiesti 15 anni fa non esistevano. Molti mestieri resteranno anche domani, ma probabilmente il modo di farli cambierà al punto di escludere alcuni lavoratori per esaltarne altri. Il solo titolo di studio diventa un punto di partenza e sarà sempre più diventerà decisiva la capacità di usare, trasmettere e mettere a sistema le conoscenze possedute, come anche la capacità di lavorare in team per poter analizzare e sfruttare con efficacia l’enorme mole di dati che l’innovazione digitale comporta.

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