Dramma Sla per “baffo” Giovanni Bertini, difensore del primo Ascoli in serie A

L’associazione diretta tra attività agonistica e Sla non è scientificamente provata, ma il dramma di Giovanni Bertini, venuto alla luce oggi, riapre una pagina dolorosa per il mondo dello sport per una malattia che immobilizza il corpo e ha un’alta incidenza tra gli sportivi. L’ex difensore dell’Ascoli di Costantino Rozzi (nella foto alla sinistra di Mazzone) sta affrontando la malattia silenziosamente da quasi due anni. “Sono stata in silenzio da quando nel giugno del 2016 è stata diagnosticata a mio padre la Sla. Ora chiedo di rispettare il dramma che stiamo vivendo”. Parla così Benedetta, figlia di Giovanni, che ha vestito anche le maglie di Roma, Fiorentina, Catania e Benevento. La sua avventura nel Piceno durò un solo un anno, quello del primo storico campionato in massima serie dell’Ascoli Calcio. Nell’ottobre del 1974 Carlo Mazzone lo chiama; sotto le cento torri Bertini si fa apprezzare collezionando 15 presenze. Il tecnico, per accrescerne le potenzialità in marcatura, gli assegna in allenamento la piccola ala Claudio Macciò, alto solo 165 centimetri. Lui, alto 1,83 per 79 chilogrammi, riesce a migliorarsi sino a convincere Mazzone a portarlo con sé a Firenze nella stagione successiva.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Ascoli, in quattro out. Sabato arbitra Abbattista, cordoglio per la scomparsa della tifosa Barbara

Articolo Successivo

Ciabbino, nuovo cambio in panchina. Via Cappellacci, torna Filippini