Falco e Baiocchi attaccano: «Ostruzionismo sui 15 posti Covid, pronti ad andare in Procura»


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il comitato “Salviamo il Madonna del Soccorso” torna ad accendere i fari sulla situazione dell’emergenza sanitaria e delle “contromisure” attuate da Area Vasta 5. I due principali esponenti lamentano un ostruzionismo da parte dei vertici di Area Vasta 5 sul varo dei quindici posti letto, adibiti in una struttura autonoma dal nosocomio ascolano. Questo comunicato fa seguito anche alla riunione, svolta in ospedale, nei giorni scorsi. Anche in quell’occasione, fanno sapere i due, si era registrato questo atteggiamento poco collaborativo nell’attuare le direttive sulla gestione dei casi di positività al SARS−CoV−2.

«Sembra però che le direttive − affermano Falco e Baiocchi − della dottoressa Storti, ovvero aprire tempestivamente i famosi 15-20 posti letto per le degenze covid  ordinarie, non vogliano in alcun modo essere attuate.»

I due membri del comitato denunciano che «le attrezzature, donate per il Covid e mai utilizzate per la loro finalità, sono sparse per i vari reparti del “Mazzoni”. Non è pronto nulla. Per sei mesi non è stato fatto assolutamente nulla, neanche le scorte di reagenti in magazzino, nonostante da maggio non diciamo altro.

Con la scusante della carenza di personale continuano a tergiversare, nonostante le direttive della stessa dottoressa Sansoni di preparare ed aprire il reparto.

Sembra che qualcuno pensi di ripetere la bravata dello scorso marzo e di scaricare tutto, intensivi ed ordinari, sul nostro ospedale, chiudendolo all’attività ordinaria.

Diciamo subito che siamo pronti ad andare tutti in fila ed in mascherina in Procura, si profilano diverse gravi inadempienze, inefficienze e negligenze, oltre a considerevoli pericoli per la salute pubblica.

Avvisiamo che, se tali attendibili voci rispondono al vero, questa volta nessuno dei responsabili ne uscirà indenne, devono attendersi una rivolta che non finirà finché non li avranno defenestrati dal primo all’ultimo, compresi coloro tra i sanitari che si metteranno in malattia fraudolentemente e quelli che pensano che il giuramento di Ippocrate sia una buffonata.

Senza considerare le conseguenze degli eventuali inadempimenti agli ordini delle autorità superiori e preposte. Speriamo di essere stati chiari, non si scherza più.»

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