“FI ha pagato l’incandidabilità di Berlusconi”, Castelli analizza il voto

ASCOLI PICENO – “Forza Italia, a livello nazionale, è uscita fortemente ridimensionata dal voto del 4 marzo”. Inizia così l’analisi del voto del sindaco di Ascoli Guido Castelli. “Complessivamente, rispetto alle elezioni politiche del 2013, ha perso 2.741.360 elettori. Piu del 7%. (Cfr. Flusso dei voti SWG). Sicuramente Forza Italia ha pagato l’incandidabilità di Silvio Berlusconi – prosegue Castelli – e una tendenza generale, prevalente in Italia e in Europa, a premiare i movimenti identitari piuttosto che quelli moderati. Probabilmente, ci sono tante altre ragioni ma tenderei a non dare credito a motivazioni locali o localistiche”. Insiste il sindaco di Ascoli: “La tendenza è generale e impone le riflessioni del caso. Le Marche non hanno fatto eccezione rispetto a questo trend. Ve ne offro una sintetica descrizione della flessione di Forza Italia nelle Marche nei capoluoghi e in alcune Citta più grandi. Le cose, purtroppo, sono andate più o meno così dappertutto. Salvo poche e lodevoli eccezioni. Il resto sono solo parole”.
Castelli ha pubblicato su Facebook uno specchietto elaborato da Swg con i flussi di voto rispetto al 2013, quando i forzisti erano nel  Popolo della Libertà: nel 2013 ragginse il 21,6%, mentre nel 2018 il 14%. Il 48% ha confermato il voto a FI, il 14,7% non ha votato, il 37,2% ha votato altri partiti. Nelle Marche FI  ha avuto una flessione del 45%, a Macerata -53,9, a Fermo -49%, a San Benedetto -46,9%, ad  Ascoli Piceno -39,1%.

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