Giornate Fai d’Autunno, alcune novità con la stessa passione


SAN BENEDETTO DEL TRONTO − Il Covid, tuttora imperversante lungo lo “Stivale”, ha portato gli organizzatori a ricalibrare la proposta. Questo però permetterà lo stesso agli amanti della bellezza e della storia di godere dei tanti tesori custoditi nei nostri territori. Questa edizione sarà dedicata alla compianta fondatrice, Giulia Maria Crespi.

«La grande novità è rappresentata − afferma Ilario Di Luca, portavoce per il gruppo Fai Giovani in Riviera − dalla prenotazione che andrà fatta prima via internet (qui il link), contestualmente andrà già versata l’offerta di 3 euro dietro pagamento elettronico (PayPal, carte prepagate, carte di debito, carte di credito…). Tale passaggio non è obbligatorio, ma fortemente caldeggiato. Il non vincolo deriva dal fatto che non tutti sono ancora così avvezzi alla tecnologia, e mai vorremmo mandare un messaggio elitario. La cultura e la bellezza aspettano tutti! Resterà la possibilità di iscriversi al Fai, anche per avere la possibilità di fruire delle aperture riservate ai soci, nelle piazze durante quei giorni.

Le Giornate FAI d’Autunno per questa edizione raddoppiano su due
weekend: 17 e 18 e 24 e 25 ottobre. Vogliamo mandare il messaggio che la cultura può andare di pari passo, con le giuste attenzioni, con la situazione sanitaria attuale. La diluizione degli ingressi e delle visite permetteranno a tutti di poter godere del nostro patrimonio architettonico ed artistico. Come detto, vi saranno le prenotazioni. Saranno anche il canale preferenziale per la garanzia dell’accesso alla visita (i posti potrebbero anche terminare). Quando saranno aperte? Dal 6 − quindi già possibili − ottobre. Ripeto che non sarà una conditio sine qua non: sarà possibile far partecipare i visitatori che non hanno prenotato fino ad esaurimento della capienza del turno di visita.

Naturalmente durante le visite andranno rispettate tutte le norme in vigore, a partire dall’evitare assembramenti.

In ultimo mi sento di voler ringraziare tutti i proprietari che hanno messo a disposizione i loro luoghi, come sempre,
con grande generosità, dimostrando fiducia alla Fondazione. È un aiutarci a dare un segnale di
ripresa e rinascita a tutti.»

Per quanto riguarda i luoghi oggetto di tali giornate?

«A San Benedetto − riprende Di Luca − abbiamo avuto modo di mettere al centro il “paese alto“. Abbiamo anche intenzione di portare avanti un’idea: quella della passeggiate nei borghi. E’ una modalità per render sempre più viva la cultura ed il posto che si sta visitando. Nel “paese alto” si avrà modo di visitare il castello che custodisce la storia della città, partendo dal belvedere di piazza Sacconi. Sarà un viaggio. Nell’organizzazione dell’evento ho anche avuto modo di approfondire come vi avesse vissuto un famoso artista francese, amante della nostra terra. Senza dimenticare l’apertura di Villa Rambelli, un’antica costruzione, dotata anche di un ampio parco verde, risalente alla fine dell’ottocento e di Via Laberintouna delle più antiche di San Benedetto del Tronto, cuore pulsante della vita dei pescatori.»

Ricordiamo che per quanto riguarda la città di Ascoli Piceno sarà possibile visitare:

Palazzo Bazzani, edificio che divenne, a seguito dell’Unità d’Italia, la sede della Cassa di Risparmio; l’Albero del Piccioni, un platano, censito tra gli alberi monumentali. Tale albero, secondo la tradizione, divenne il riparo per Giovanni Piccioni, un comandante degli Ausiliari pontifici che riorganizzò un fenomeno di brigantaggio antiunitario; il Palazzo e la Pinacoteca Vescovile, la struttura che sorge adiacente alla Cattedrale. L’attuale vescovo, Mons. Giovanni D’Ercole, ha deciso di rendere visibili alcuni oggetti mai esposti finora (tra i quali): uno sciamito dell’VII secolo, una tovaglia del XIV e veli di seta che avvolgevano le reliquie. Da segnalare anche il ritrovamento di un lampadario opera di Giorgio Vasari, con lettere dell’artista al vescovo aretino Pietro Camaiani che ne fu il committente.

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