“Gli extracomunitari mi hanno rovinato, chiudo la bancarella”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La mia attività di commerciante ambulante in posto fisso è stata rovinata dalla concorrenza sleale degli extracomunitari abusivi. A fine anno chiuderò la bancarella”. Il commerciante ambulante Francesco Costantini è esasperato dal proliferare delle postazioni degli extracomunitari che vendono mercanzia varia senza partita Iva e senza emettere lo scontrino.

In questo periodo gli irregolari invadono la spiaggia con i bazar di costumi da bagno. Costantini ha fatto un giro di perlustrazione per contare quanti ce n’erano.

“In quattro chilometri di litorale – lamenta il commerciante –  stazionano dieci carretti che vendono costumi: sono uguali nei modelli e nella manifattura. Per le forze dell’ordine prendere un carretto dovrebbe essere di estrema facilità,  perché pesa 200 chili e scappare con un ingombro simile è impossibile”.

Costantini ha fatto i conti: “Ogni carretto vende 500 costumi a settimana, per 12 settimane sono 6mila pezzi smerciati, moltiplicato per 10 euro ad esemplare sono 60mila euro. Facendo il conto per 10 carretti sono 600mila euro in nero. E sono incassi puliti: loro non devono pagare l’iscrizione alla Camera di commercio, non tengono la partita Iva, per cui non versano l’Iva e non pagano tasse. E’ lavoro nero che non esiste, seppure loro siano ben visibili sul litorale. L’altro giorno ho fatto il mercato ad Ascoli, ho incassato 14 euro perché il mercato si è spostato sulla spiaggia. Solo che è abusivo”.

Conclude Costantini: “Mi costringono a chiudere la bancarella. Nelle mie condizioni si trovano altri commercianti regolari”.

 

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