Hanno riaperto le 10 sedi dei Musei Sistini del Piceno

Si è svolta la riapertura in contemporanea delle 10 sedi dei Musei Sistini del Piceno della Diocesi di San Benedetto del Tronto, Montalto Marche e Ripatransone. Voluta fortemente dalla direttrice Paola Di Girolami, la cerimonia ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari del territorio, come il prefetto di Ascoli Rita Stentella, la vice presidente della Regione Marche Anna Casini e tutti i sindaci dei Comuni che hanno una sede museale.

Sono stati loro i protagonisti della riapertura, immortalata da un suggestivo video trasmesso nel corso dell’incontro presieduto dal vescovo Carlo Bresciani insieme con don Giorgio Carini, delegato ai Beni Culturali della Diocesi.

Ospite d’onore, monsignor Stefano Russo, ascolano, segretario generale della Cei, di cui è stato anche direttore dell’ufficio Beni Culturali.

L’alto prelato, molto conosciuto nel Piceno e non solo di nome, non ha nascosto di sentirsi “a casa”. Allo stesso modo Paola Di Girolami non ha saputo nascondere la sincera emozione di averlo accanto, in memoria di una lunga amicizia nata all’ombra delle fasi organizzative della struttura museale, nel 1998, con soli 3 Comuni aderenti, con tante idee e poche risorse.

Un ringraziamento particolare da parte di Paola di Girolami è andato al consigliere regionale Fabio Urbinati: «Non solo perché è sempre presente alle iniziative organizzate dai Musei Sistini del Piceno. Il consigliere Urbinati è fautore di una legge, che sarà discussa a breve, per il quinto centenario della nascita di Sisto V, un evento culturale di grande rilievo, all’interno del quale ha voluto inserire anche un sostegno per i Musei Sistini».

Il segretario della Cei Stefano Russo ha aggiunto che”E’ importante che noi, con la determinazione che ci contraddistingue in quanto marchigiani, continuiamo ad impegnarci e a far sì che la buona notizia della riapertura possa diffondersi tramite le azioni di ognuno di voi. E questa è davvero una buona notizia, per i cristiani e per le amministrazioni che investono e sostengono questa formula, permettendo a tutti di scoprire le bellezze straordinarie celate tra le colline del nostro territorio” ha detto.

“I Musei Sistini sono stati formulati in linea con le caratteristiche dei Musei Diocesani. Questi ultimi, creati a metà del secolo scorso, sono originariamente nati come luoghi di conservazione per le opere che non potevano più essere tenute a dovere all’interno delle chiese, spesso oggetto di furti. Il loro obiettivo è tuttavia più grande: un Museo Diocesano racconta una storia e lo fa mettendo insieme tutti gli elementi necessari”.

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