I Disoccupati Piceni: “Noi non vediamo ripresa”

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ASCOLI PICENO – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato a firma Disoccupati Piceni.

“In questi giorni, si parla a viva voce della ripresa economica, di indici dell’occupazione in crescita, purtroppo qui nel Piceno e ripetiamo purtroppo non vediamo questa ripresa. Le file dei disoccupati nei centri per l’impiego, sono aumentate sicuramente rispetto al periodo estivo. La crisi continua “a mordere con durezza le famiglie di questo territorio” ma “piani di sviluppo concreti per la ripresa” non si vedono.  Molti studenti devono rinunciare all’università, perché i genitori hanno perso il lavoro o hanno chiuso le attività. Tempo fa, alle varie amministrazioni locali incontrate, avevamo chiesto di redigere un elenco dei propri cittadini senza lavoro e delle varie professionalità a disposizione. Era stato chiesto, la possibilità di lavorare per un massimo di tre mesi nelle partecipate o nelle amministrazioni locali, sarebbe stato “un segno” molto importante per aiutare le famiglie senza reddito e lavoro, ovviamente ci fu risposto che non era possibile.

A riguardo questo argomento, molti cittadini incontrati questi giorni, ci hanno chiesto di commentare la recente notizia di “ 35 assunzioni effettuate da un Comune senza avere approvato il bilancio consolidato”. Come dire, se l’amministrazione comunale ha intensione di assumere, si potrebbe fare. Sarebbe stato sufficiente, che l’amministrazione decidesse di assumere, a rotazione per un massimo di tre mesi, ovviamente i disoccupati con maggiore anzianità d’iscrizione al centro per l’impiego. Così come avevamo suggerito tempo addietro, quest’amministrazione comunale, invece di collocare in questo caso solo 35 cittadini per dodici mesi, avrebbe potuto assumere temporaneamente almeno 140 disoccupati per tre mesi, ovviamente inserendo la spesa nel bilancio, e rispettando la legge. Noi ripetiamo, da tempo un vecchio slogan “ ridurre l’orario di lavoro e lavorare tutti”, basterebbe poco per fermare “l’emorragia economica delle famiglie”, serve la volontà di affrontare in maniera sistematica questo problema, sediamoci e proviamo a confrontare le varie soluzioni a disposizione. La crisi avanza, se non è fermata, attacca e distrugge le parti più deboli della nostra comunità. Purtroppo quando “la crisi morde”, salta anche il rispetto di diritti fondamentali e imprescindibili come la maternità. Riportiamo alcune gravi situazioni, che alcune giovani donne ci hanno riferito. Situazioni che come uomini e genitori ci colpiscono e ci fanno male, sentire ancora e sempre più spesso che all’annuncio di una maternità arriva la richiesta puntuale di licenziarsi.

In questo Paese, dove avvolte si trovano risorse per qualsiasi circostanza, ci domandiamo perché non è ancora possibile, come in molte nazioni del nord Europa, assicurare alla neo mamma, un impiego par-time e un reddito fisso mensile di tre o quattro cento euro fino al raggiungimento della maggiore età della “nuova vita che sta per arrivare”? Tassiamo del 3% i stipendi pubblici superiori ai quattro mila euro mensili per esempio,oppure troviamo con un altro sistema queste risorse. Le parole che usiamo non descrivono gli occhi e la delusione, di chi ci parla, sentire una giovane laureata con il punteggio massimo che non trova lavoro, perché potrebbe diventare mamma, è una notizia che ci atterrisce e sgomenta. Siamo diventati cosi insensibili e freddi davanti alla necessità di un guadagno economico. Sicuramente dobbiamo fermarci e riflettere, la violenza sulle donne non è sola fisica, assume varie e nuove “forme e colori”, ma i segni lasciati anche se non visibili esteriormente sono sempre più terribili.  Impedire a una donna di diventare mamma, o penalizzarla perché è “in stato interessante”, non lascia attenuanti. Queste notizie, rileviamo sono ancora più gravi in una nazione con percentuali di natalità più basse al mondo.

Ricordiamo, una nostra delegazione sarà presente tutti i martedì e venerdì al mercato di San Benedetto del Tronto e i mercoledì mattina e giovedì pomeriggio ad Ascoli in Piazza Arringo. Ci rivolgiamo a tutti i Cittadini che decidono di dare liberamente il loro contributo per migliorare la vita della propria Comunità. Aderisci e dai una mano con la tua presenza al Gruppo “ Disoccupati Piceni”, inviando un messaggio al numero WhatsApp 334 7555 410 . Chi vuole seguirci siamo anche su facebook, basta cliccare “ Disoccupati Piceni”, ed essere informati sulle prossime iniziative.

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