I sindacati: “La riduzione del 10% del personale sanitario e la probabile mancata proroga dei precari non le condividiamo. Confermiamo la mobilitazione”

I sindacati i FP CGIL, CISL FP, UIL FPL, NURSIND, USB, FIALS, NURSING UP, UGL Salute dopo l’incontro  con i vertici della Regione Marche e dell’Asur del 4 agosto, ritengono comunque improcrastinabile il termine del 31 agosto 2022 per la definizione delle problematiche  esposte in considerazione della drammatica situazione organizzativa in cui versa la sanità Picena.

“L’apertura di otto nuovi servizi, attuata negli anni precedenti senza il benché minimo incremento della dotazione organica; la mancata copertura dei posti resisi vacanti a seguito di pensionamento, malattie lunghe, permessi straordinari, maternità, Legge 104, inidoneità alla mansione, assenze per Covid, infatti, non solo stanno esasperando il personale che continua ad accumulare ferie e straordinari sino a livelli inammissibili, ma addirittura stanno compromettendo la bontà dei livelli essenziali di assistenza nonché hanno elevato drasticamente il rischio clinico nelle strutture ospedaliere di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto tanto da ipotizzare l’accorpamento se non addirittura la chiusura di alcune Unità Operative a salvaguardia dell’utenza” spiegano.

“Le Rappresentanze Sindacali, nel giudicare inaccettabile la prevista riduzione del 10% del personale sanitario da conseguire nel solo esercizio 2022 e l’ipotetica mancata proroga dei 160 precari con contratti in scadenza al 15 settembre 2022, auspicano che nella prossima riunione fissata per il 31 agosto, i Rappresentanti della Giunta Regionale e dell’Asur assicurino, attraverso atti amministrativi, l’adozione di adeguati provvedimenti finalizzati ad evitare il totale depauperamento del servizio sanitario pubblico del nostro Territorio” concludono.

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