Il Comune incarica un legale per querelare pagine fake: è polemica

SAN BENEDETTO DEL TRONTO –   Il Comune ha incaricato l’avvocato Donatella Forlini del foro di Ascoli Piceno “di proporre querela ex art. 494 codice penale nei confronti dei soggetti responsabili della abusiva pubblicazione, sulla rete internet, di appellativi ed immagini appartenenti ad organi dell’Amministrazione comunale, a tutela della buona fede dei cittadini e della reputazione, del prestigio e dell’immagine pubblica del Comune di San Benedetto del Tronto”.

Il decreto reca la firma del dirigente Catia Talamonti. Secondo quanto riportato nell’atto, i profili fake integrano il reato di “sostituzione di persona”.

Quali sono i profili Facebook nel mirino? Il consigliere di maggioranza Stefano Muzi ha pubblicato un post con il quale invita gli utenti che hanno messo ‘like’ sulle pagine “Piunti Sindaco” e “L’Attenzionatore” a rimuoverli. E su Facebook si è scatenata la polemica tra i sostenitori delle tesi del Comune e quanti rivendicano la libertà di satira.

Ed ecco farsi avanti Daniele Primavera che si qualifica amministratore della pagina “Piunti Sindaco”. L’ex consigliere comunale di Rifondazione comunista ha postato un lungo commento di cui riportiamo alcuni stralci.

“Non sappiamo, al momento, se questa è tra le “nominate”, ma il consigliere Muzi ci tira in ballo – scrive Primavera nella pagina “Piunti Sindaco” –  legandoci all’atto, ci pare abbastanza per sospettarlo.

A quanto pare quindi, l’ente userà risorse pubbliche (761 euro lordi, ndr) per perseguire chi fa satira sul sindaco o sui consiglieri, sulle loro inefficienze, sulle loro incapacità e sui loro ritardi. Non solo tentano di intimidire l’opposizione, ma lo fanno pure coi soldi del comune.

Addirittura il reato contestato sarebbe quello di “sostituzione di persona”. Un reato penale grave, che si sostanzia nella volontà di spacciarsi per qualcun altro traendo in inganno gli interlocutori. Per capirci, è quello in cui incorre chi sostituisce un concorrente in un concorso pubblico con lo scopo di vincerlo per conto terzi, o dà un nome falso al poliziotto per far mandare la multa a un altro, o, appunto, crea un profilo pubblico con l’obiettivo di spacciarsi per qualcun altro. Sempre per capirci: c’è la galera.

Qualora ci fossero solerti avvocati alla ricerca di possibili autori, eccomi: lasciate perdere polizia postale e ricerche complesse, non buttate altri soldi, lo confesso, il mio nome è Daniele Primavera, e chi sono e dove vivo lo sapete già. Ma d’altronde non era un mistero manco questo, visto che lo dico da settimane.

Per quanto riguarda gli amministratori in carica mi sento di rilanciare un auspicio sincero: che vadano a casa. Prima di subito, possibilmente”.

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