Il regolamento sui dehors è a rischio ricorsi al Tar. La minoranza insorge

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Scoppia il caso sui tempi di adeguamento al nuovo regolamento sui dehors (i gazebo davanti a bar e ristoranti). Per la minoranza consiliare il documento presta il fianco a impugnazioni davanti al Tar. Perché? perché ci sono attività che si sono messe a norma spendendo migliaia di euro per adeguarsi al regolamento approvato dal Consiglio comunale nel 2010. Ed ora devono rimettere mano al portafoglio per adeguarsi alle nuove regole, che sono state illustrate nella commissione urbanistica di mercoledì 18 aprile, presieduta da Domenico Pellei dell’Udc. Qual è il punto contestato? Sono i 18 mesi concessi agli esercenti per smantellare gli attuali dehors, chiusi sui quattro lati e anche  fissati a terra, e sostituirli con strutture leggere aperte o semiaperte. Quali zone sono interessate dell’adeguamento? Il Paese Alto, il centro di San Benedetto e la zona centrale di Porto d’Ascoli. La questione è stata sollevata da Giorgio De Vecchis di Ripartiamo da Zero e Tonino Capriotti del Pd.
“Avete valutato i 18 mesi? Si vanno a ledere i diritti acquisiti – la sintesi dell’intervento di Capriotti – di chi si è messo a norma spendendo di tasca propria. Il nuovo regolamento può essere impugnato, perciò vanno valutati gli aspetti giuridici”.
Ha tuonato De Vecchis: “I 18 mesi vanno allungati: c’è chi ha investito anche un anno fa. Bisogna dargli sei-sette anni di tempo per recuperare l’investimento. Oppure differenziare i tempi di intervento in base a quando gli imprenditori si sono messi a norma”.
Capriotti ha portato ad esempio le sentenze sui vitalizi pregressi dei politici, giudicati dalla giustizia come diritti acquisiti e quindi intoccabili.
Pierfrancesco Troli di Siamo San Benedetto ha asserito che sono situazioni diverse  perché “mentre i vitalizi sono stati assegnati vita natural durante, per i dehors vengono rilasciate concessioni a tempo determinato”.

 

 

 

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