Il seminario di Confindustria Centro Adriatico accende un faro sulla “181”

Unirsi in stabili aggregazioni ha oggi ulteriori vantaggi, aldilà di tutte le leve positive già tradizionalmente riconosciute allo strumento del contratto di rete, dal marketing alla ricerca, dall’export al raggiungimento di massa critica, spesso necessaria se non indispensabile per accedere a talune commesse o bandi di gara.

Se ne è parlato nel seminario organizzato nella cornice di Villa Lattanzi a Fermo da Confindustria Centro Adriatico, con il supporto di CCIAA delle Marche e di RetImpresa, l’agenzia confederale che a livello nazionale segue le aggregazioni e le reti d’imprese. “Questo territorio ha voglia di investire nel futuro” sottolinea il direttore Giuseppe Tosi.

Il Vice Presidente Giampietro Melchiorri, dichiara subito le due finalità principali del convegno, ovvero diffondere ancora di più la consapevolezza negli imprenditori dei vantaggi a costituire reti d’impresa e le opportunità finanziarie legate alle novità introdotte nella Legge 181/89.

“Serve un cambio di mentalità. Pochi giorni dopo la mia elezione ho iniziato a parlare di reti – dichiara Melchiorri – tanto che nel mio discorso d’insediamento citai una celebre frase di Henry Ford: mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è un successo; con questo presupposto, dopo meno di un anno, siamo riusciti in una missione che ai più sembrava impossibile, ovvero unificare due associazioni, quella di Ascoli Piceno e di Fermo, che erano separate da ben 38 anni”.

Sulla stessa linea di pensiero il Presidente della CCIAA unica delle Marche, Gino Sabatini, che sottolinea  gli enormi vantaggi che oggi, a circa un anno dalla unione di tutto il sistema camerale marchigiano, finalmente si toccano con mano: “Maggiore efficienza a minori costi. Lasciarsi trainare da chi è più grande e strutturato non deve essere più visto, in un sistema economico notevolmente mutato negli ultimi anni, come un male ma, al contrario, come un valore aggiunto”.

Tra i vantaggi la possibilità per la rete d’impresa di essere soggetto beneficiario dei fondi, quindi l’abbassamento della soglia da 1,5 a 1 milione di euro per gli investimenti e l’ampliamento delle spese ammissibili come ad esempio quelle per la formazione.

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