Inaugurata la struttura per i padri separati in difficoltà

ASCOLI PICENO – In città la crisi economica morde ancora. In città sono ancora molte le famiglie che si trovano in crisi per la perdita del lavoro o che per gravi disagi sociali versano in situazioni di indigenza. A tutto questo non si può certamente dimenticare la piaga sempre più dilagante dei padri separati che, non riuscendo a far fronte al mantenimento di moglie e figli si trovano costretti a dormire in auto e a vivere in situazione di estremo disagio. La struttura è pronta ad accogliere venti persone ed è dotata anche di mensa e cucina.

Nella parrocchia di San Marcello, nel quartiere di Porta Maggiore per rispondere all’ invito del Vescovo Giovanni D’Ercole, si sono utilizzati alcuni spazi in disuso di proprietà della parrocchia ed è stato inaugurato un “Centro di Carità” intitolato a Don Peppe Giuliani, lo storico parroco di San Marcello venuto a mancare pochi mesi fa. La struttura si chiama “Alle querce di Mamre”. L’origine del nome deriva  dalla Bibbia  e più precisamente, nel passo in cui si narra l’incontro di Abramo con Dio. Per il Vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole “Bisogna rivolgere l’attenzione verso i padri separati, una categoria che si trova in grande difficoltà e in sofferenza. Questa struttura che abbiamo creato è una risposta immediata ad un grave problema ma non è la soluzione definitiva” dice il Vescovo “Queste situazioni con cui abbiamo a che fare ci impegnano a riflettere sui problemi delle famiglie che stanno sempre più aumentando. Possiamo definirla una vera e propria piaga molto dolorosa. Fa molto male vedere il pianto di questi uomini, che spesso viene nascosto per la vergogna. Dobbiamo restituire loro la dignità persa” ripete il Vescovo D’Ercole “Questa struttura non significa soltanto accoglienza materiale, ma un modo di curare quelle ferite interiori che sono le più difficili da curare. Il nostro impegno non è in supplenza dello Stato ma per testimoniare che l’essenza fondamentale del Cristianesimo è quella di amare il prossimo in cui possiamo riconoscere il vero volto di Cristo”. Secondo il Vescovo “La struttura deve essere un modello di esempio nei confronti delle altre realtà. Le parrocchie devono disporre dell’Eucarestia ma anche di questi spazi di accoglienza e come Diocesi ci stiamo impegnando per crearne di nuove a disposizione di  tutti i bisognosi che ce lo dovessero chiedere. Credo proprio che le Comunità possano fare veri e propri miracoli”.

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