SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Quel palazzo oscura piazza Kolbe, genera degrado e invade spazi per i parcheggi”, sale alta la protesta dei residenti nel salone parrocchiale della chiesa Sant’Antonio di Padova, dove il presidente del quartiere San’Antonio, Pietro Colucci, ha invitato residenti e politici per l’assemblea pubblica in cui discutere le criticità del quartiere. “Almeno si restringa il cantiere per recuperare posti auto”, l’arringa degli abitanti.
Nell’affollato salone si levano a macchia di leopardo le voci dei residenti. Sono arrabbiati perché il Comune ha concesso due anni di proroga alla Sipa Costruzioni per completare il palazzo, a ridosso della Statale 16, dove si prevede il trasferimento del comando della Polizia locale. Lo slittamento è stato approvato nel Consiglio comunale nel luglio 2017. Ad oggi il cantiere resta immobile. Come un anno fa. E’ immobile da quando la crisi edilizia ha investito il settore del mattone.

Cosa chiedono gli abitanti di Sant’Antonio di Padova? “Si ripulisca il cantiere dai detriti ammassati sul terreno, da dove arrivano quei mucchi se lì non si fa nulla? Siamo vicini all’estate, le pentegane ci invaderanno. Si restringa il cantiere, visto che non ci lavora nessuno e tutto quello spazio è inutilizzato. Con la riduzione del cantiere si andrebbero a creare zone per la sosta delle automobili e il passaggio dei pedoni. Il Comune non doveva concedere la proroga senza accertarsi che le opere riprendessero”.
Il vicesindaco Andrea Assenti ha cercato di placare i bollenti spiriti: “E’ vero che il “mostro” è ancora fermo, ma se andiamo a bloccare la proroga non giova a nessuno. Noi abbiamo detto al costrutture di vendere in questi due anni di proroga gli appartamenti e terminare i locali per la sede dei vigili urbani. La fideiussione è tuttora valida e il Comune non perderà nulla. A luglio 2019 scadrà la proroga, se l’impresa non avrà provveduto a mandare avanti l’intervento, il sindaco non concederà altre opportunità e l’ente incasserà la fideiussione”.