SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Perché un’impresa che si occupa di energie rinnovabili – scrive in un comunicato stampa la lista “63074” – investe nelle elezioni comunali sambenedettesi, finanziando sia il centrodestra sia il centrosinistra? Cosa si cela dietro quei contributi gemelli – 2.500 euro a Pasqualino Piunti, 2.500 euro a Paolo Perazzoli – dati dalla Inergia SpA, con sede a Roma e ad Ascoli Piceno, impegnata (lo si legge nel suo sito Internet) in “attività di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili” e nello sviluppo, costruzione e gestione di impianti eolici e fotovoltaici? Sponsorizzazioni rendicontate, ci mancherebbe, ma che fanno sorgere interrogativi etici e politici a cui sindaco e consigliere non possono sottrarsi. Perché dare soldi ad entrambi i contendenti equivale ad assicurarsi un canale privilegiato con colui che sarà sindaco, quale che sia il risultato delle urne. Un gioco a cui Perazzoli e Piunti non avrebbero dovuto prestarsi.

Altro che scelta di campo – prosegue la civica “63074” -, l’azienda ha voluto giocare sul sicuro. Con quale obiettivo finale al momento è difficile dirlo. Ma chi viene morso da una serpe ha paura anche della lucertola, si dice. E nel sentir parlar di energie alternative la mente dei sambenedettesi corre veloce all’impianto fotovoltaico dello stadio Riviera delle Palme e alle tante lacrime (e rabbia) costate ai tifosi rossoblù, così come alle contestate pensiline che ancora fanno “bella” mostra di sé nei maggiori parcheggi cittadini: quali altre brutture ci dobbiamo aspettare nel prossimo futuro? Probabilmente non lo sa neppure il sindaco. Ma a lui e a Perazzoli chiediamo di far chiarezza rispetto a ciò che conoscono, o dovrebbero conoscere. Chi è andato a bussare alla porta di chi, quando e con quali credenziali? Chi ha fatto da intermediario? Quali le parole al momento della stretta di mano? Che ne diano conto pubblicamente.